Un salmo della Bibbia cita l’episodio di quei costruttori che, scartata una pietra mentre erano impegnati nella realizzazione di un edificio, ebbero a recuperarla perché fosse sistemata come testata d’angolo. Per chi non ha dimestichezza con le pratiche dell’ edilizia, il ruolo di tale testata è paragonabile a quello di un catenaccio che tiene insieme tanti componenti, dando così a essi una consistente capacità di sostegno. Passando dalla fantasia alla realtà, è facile constatare che
talvolta risultano modificate anche radicalmente situazioni che sono state alla ribalta in un passato ormai relativamente remoto pur essendo ancora oggi di notevole impatto sul contesto. Esso può essere tanto positivo (poche volte), qual (nella maggior parte dei casi), espresso con parole che scombussolano ancor più chi sta in prima fila o in condizioni equivalenti nel Grande Teatro che è da sempre il Mondo. Restringendo il campo dell’osservazione, si deve prendere in considerazione ciò che è successo in Italia in questi giorni. Il Premier del governo precedente a quello attuale, il Professor Mario Draghi, economista di fama mondiale, che quindi non ha bisogno di presentazioni, è stato incaricato a suo tempo dalla Commissario Ursula Von de Le yen di monitorare l’Unione Europea nello stato attuale, affinché ne potesse trarre indicazioni su quanto c’è ancora da fare perché si possa arrivare al traguardo dell’ Europa Unita. Molti parlamentari avranno certamente pensato quanto hanno sbagliato mandando a casa quel Gran Comiso mentre ascoltavano, nella stessa aula dove l’avevano impudentemente avversato, sottoporre alla loro attenzione il dossier già presentato al Parlamento Europeo e, subito dopo, a diverse realtà politiche e socio economiche all’interno della Casa Comune. Oggi avverrà, fatti i dovuti scongiuri, la più che attesa
conversazione telefonica tra Trump e Putin. Molti sono gli indizi che inducono a credere che sarà difficile che ne verrà fuori qualcosa di concreto. Non si può negare che il Biondo di Washington per ora sta affrontando con concretezza, anche se distorta, la questione Ucraina. Meglio lasciar da parte facili ottimismi e lasciare il Cane a stelle e a strisce e il Gatto fulvo a mostrarsi a vicenda i denti via cavo. Potrebbe essere di portata positiva, permettendo loro di prendere un minimo di confidenza. Potrà tornare utile se e quando si incontreranno di persona. Almeno è quanto spera l’ Umanità con il fiato sospeso.