
In una svolta diplomatica che potrebbe segnare la fine di un conflitto durato due anni, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che Israele e Hamas hanno firmato la prima fase di un piano di pace articolato in 20 punti. L’intesa, raggiunta dopo intensi negoziati indiretti in Egitto con la mediazione di Qatar, Turchia e lo stesso Egitto, prevede un cessate il fuoco immediato, il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e il ritiro graduale delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza.
I punti salienti dell’accordo
– Cessate il fuoco immediato tra le parti
– Rilascio di 20 ostaggi israeliani da parte di Hamas, inclusi i corpi dei deceduti
– Liberazione di circa 2.000 detenuti palestinesi da parte di Israele, tra cui donne, minori e anziani
– Ritiro militare israeliano fino a una linea concordata, con supervisione internazionale
– Apertura di corridoi umanitari per l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza
– Creazione di un governo transitorio a Gaza e proposta di una zona economica speciale.
Trump ha definito l’accordo “un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America”. Ha ringraziato i mediatori regionali e ha annunciato la sua possibile visita in Israele per rivolgersi alla Knesset. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha esultato: “Riporteremo a casa tutti i nostri cari ostaggi. Ringrazio il presidente Trump per il suo impegno in questa sacra missione.” Anche Hamas ha confermato l’intesa, sottolineando che “pone fine all’operazione militare e garantisce l’arrivo di aiuti umanitari”. Tuttavia, ha chiesto garanzie sull’attuazione completa dell’accordo da parte di Israele. La notizia ha generato festeggiamenti spontanei a Gaza, mentre le famiglie degli ostaggi in Israele hanno accolto l’annuncio con emozione e speranza. I ministri degli Esteri di Egitto, Qatar e Turchia hanno definito l’accordo “un trionfo del dialogo”. Se pienamente attuato, questo accordo potrebbe rappresentare il passo più concreto verso una pace duratura nella regione mediorientale, dopo anni di devastazione e tensioni crescenti.









