venerdì, Maggio 23, 2025
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ACERENZA IN BASILICATA: L’AFFASCINANTE “CITTA’ CATTEDRALE” CHE CUSTODISCE IL SACRO GRAAL

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Il fascino di una “Città Cattedrale”

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A 830 metri di altezza, con un panorama incantevole, risale uno dei borghi più belli d’Italia, in provincia di Potenza (Basilicata): Acerenza, una gemma nascosta, costruita su una rupe, appare come una roccaforte inespugnabile le cui origini risalgono alle prime tribù degli Osci. Piccolo borgo medievale, Acerenza venne nominata “città cattedrale” per il suo magnifico tempio che si staglia nel centro dell’antico borgo, dedicato a Santa Maria Assunta e a San Canio Vescovo. In questo piccolo scrigno di antichità si susseguono fontane e palazzi di pregio, molti dei quali con cortili interni decorati di sistemi e portati in pietra. Questa città è un piccolo miracolo incontaminato, un pezzo di Irlanda portato al Sud, un frammento di Francia scolpito nell’arenaria e come un rubino dell’Aglianico del Vulture, accompagnato da un suono ritmico dei passi delle processioni e del suo rinomato Corteo Storico.

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Una città fortezza evocata dal poeta Orazio nelle sue odi, una gigantesca cattedrale romanica nella Basilicata del Nord incastonata tra le mura di una città medioevale, un fiore all’occhiello delle difese militari dell’Italia longobarda. La Cattedrale è di una semplicità grandiosa e severa, con pianta a croce latina. Lunga quasi 70 metri e larga 23, possiede una forma a crociera di ben 39 metri, 10 massicci pilastri e tre navate con transetto. Questo edificio fu costruito intorno al secolo XI su una precedente chiesa paleocristiana, sorta a sua volta su un precedente tempio pagano dedicato a Ercole Acheutino e ridecorato nel suo stile presente, probabilmente verso il 1281 da architetti francesi.

La cittadina si stringe tutto intorno alla sua splendida cattedrale romana, un monumento di interesse nazionale unico nel suo genere, ricca di misteri e storie segrete.

Il Borgo medioevale che custodisce il Sacro Graal e dove riposa la figlia di Dracula (Conte Vlad III), Maria Balsa

 

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Pochi lo sanno che il fondatore dell’ordine dei Templari, Ugo Dei Pagani è nato a Forenza, un paese vicino ad Acerenza e per questo motivo Acerenza divenne il luogo di partenza e arrivo dei Cavalieri Templari… e delle Crociate. A conferma di questa tesi gli storici hanno individuato in alcune misteriose sculture che adorano la Cattedrale, simboli cari agli appartenenti all’Ordine. Uno dei motivi per cui Acerenza è così piena di misteri al punto che si pensa sia proprio qui il Sacro Graal. Durante il restauro, nella cripta della Cattedrale venne murata una finestrella, che, secondo alcuni studiosi, pare che custodisca niente meno che il Sacro Graal, che a nasconderlo fu proprio Ugo Dei Pagani.

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Non solo il Sacro Graal ma anche i Vampiri, ad Acerenza non manca proprio nulla. Se guardate la facciata della Cattedrale, proprio sopra il portale d’ingresso, potete vedere uno strano bassorilievo con un drago e uno stemma araldico. Il simbolo è proprio il simbolo di Vlad III, conosciuto come Dracula, ma non è l’unica cosa che collega Acerenza a Dracula e i Vampiri, infatti gli storici e studiosi pensano che la figlia di Vlad III, Maria Balsa, fu seppellita proprio qui dove visse con il Conte napoletano Ferrillo. Inoltre all’interno della cripta sono tantissimi rimaldi alla Romania e ai Vampiri. Che sia verità o leggenda non è dato saperlo, ciò che conta è che sia una bella storia che aggiunge fascino a questo bellissimo paese.

Un altro indizio importante rappresenta uno dei bassorilievi sulle colonne centrali della cripta e proprio dedicato a Lilith, che rappresenta la nascita del mito dei Vampiri. Lilith era la prima moglie di Adamo ed è conosciuta perché si cibava del sangue dei neonati per poi partorire i vampiri; nel bassorilievo è proprio raffigurata nell’atto del parto. All’interno, sempre nella cappella, si può vedere un affresco di Sant’Andrea, protettore della Romania e proprio di fronte l’affresco di Santa Margherita di Antiochia che lotta contro un drago gigantesco.

Passeggiando per vie incantevoli di Acerenza

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Acerenza piena di mistero ci invita a perdersi tra i suoi vicoletti dove si stagliano antichi palazzi storici come Palazzo Loguercio Polosa e Palazzo della Curia vecchia in pietra finemente decorati e svariate fontane. Da non perdere sono anche il Museo Diocesano, custode di tesori provenienti dalla Cattedrale e reperti archeologici rinvenuti sul territorio, il Museo etnografico che fa rivivere la tradizione contadina con la fedele ricostruzione degli ambienti e l’esposizione di oggetti di uso quotidiano, abiti indossati dai contadini, attrezzi agricoli e artigianali ed il Museo dei legni intagliati presso il Convento di Sant’Antonio di Padova.

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Il meraviglioso belvedere “Torretta”, spettacolo da ammirare in tutto il suo splendore , il paesaggio dell’Alto Bradano disegnato da vigneti, boschi secolari, alberi monumentali e sorgenti millenarie. Ad Acerenza è tanto ancora da visitare, esplorare, ammirare, un tesoro tutto da scoprire. Per la natura stessa della morfologia lucana, aspra con rilievi e profonde vallate, i villaggi della Basilicata sono cresciuti in maggior parte sui rilievi. Le pianure, dal canto loro, sono state spesso dimenticate; la storia e la tradizione si è quindi sviluppata in modo autonomo in queste roccaforti sulle montagne.

Acerenza: un gioiello di una terra ricca di culto, storia e arte!

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