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Ai e fermaceutica

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22/04/25 – Dimenticate la biologia come la conosciamo oggi.
Ora si progettano farmaci direttamente dall’intelligenza artificiale, partendo da zero, senza passare da esperimenti infiniti in laboratorio.
La biotech Profluent ha appena mostrato ProGen3, una nuova generazione di modelli AI che crea proteine complesse semplicemente imparando da miliardi di esempi già esistenti.

ProGen3 ha dentro 46 miliardi di parametri, addestrati su oltre 3 miliardi di sequenze proteiche reali: nessuno aveva mai osato tanto.
Risultato? Nuovi anticorpi efficaci quanto quelli già sul mercato, ma diversi quel tanto che basta per evitare problemi con i brevetti.
E ancora più rivoluzionari sono i mini-strumenti genetici: proteine da editing genico meno della metà di CRISPR-Cas9.
Con dimensioni così ridotte si apre la strada a terapie geniche che prima non potevamo nemmeno immaginare.

Profluent non perde tempo e mette subito a disposizione 20 anticorpi AI-generated, in licenza libera, per malattie che oggi colpiscono almeno 7 milioni di persone.
Niente brevetti chiusi, niente royalty. Una svolta radicale.

La vera bomba però è un’altra: ora è chiaro che, applicando le leggi di scaling dell’AI anche in biologia, più dati e modelli più grandi portano inevitabilmente a risultati migliori.
Se la tendenza regge, progettare un nuovo farmaco non sarà più una questione di anni di laboratorio, ma una rapida routine ingegneristica.

E siamo solo all’inizio di una rivoluzione che cambierà tutto, per sempre

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