Il caso dell’autovelox posizionato sulla Statale 20 torna al centro dell’attenzione, con un nuovo colpo di scena che conferma quanto già evidenziato in precedenti pronunciamenti giudiziari. Il Tribunale ha infatti respinto altri due ricorsi presentati dal Comune di Ventimiglia, ribadendo che le sanzioni elevate per eccesso di velocità con il dispositivo non sono valide a causa della mancata omologazione dell’apparecchiatura. La decisione, depositata nei giorni scorsi, conferma la linea adottata da altri giudici in casi analoghi: senza un’omologazione conforme alle disposizioni del Codice della Strada e delle direttive ministeriali, le multe risultano giuridicamente nulle. I due ricorsi respinti dal Tribunale erano stati presentati dall’amministrazione per opporsi all’annullamento delle sanzioni da parte del Giudice di Pace, ma i giudici di secondo grado hanno confermato la fondatezza delle contestazioni presentate dagli automobilisti. Una sentenza che rischia di avere conseguenze significative, sia sul piano economico per le casse comunali, che potrebbero dover restituire migliaia di euro già incassati, sia sul fronte politico, dove non mancano le polemiche. «Si tratta di una vicenda ormai ben nota, che mette in evidenza carenze gravi nella gestione di strumenti tanto delicati quanto invasivi come gli autovelox», commentano alcuni rappresentanti dell’opposizione consiliare. «Il Comune aggiungono non può perseverare nell’uso di dispositivi che non rispettano i requisiti tecnici di legge, a scapito della fiducia dei cittadini e del principio di legalità». L’amministrazione, dal canto suo, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla sentenza, ma si attende ora un confronto in Consiglio comunale per chiarire la posizione dell’ente e le eventuali azioni future, anche alla luce delle possibili nuove contestazioni in arrivo. Intanto, cresce la preoccupazione tra gli automobilisti sanzionati, che ora si chiedono se anche le loro multe possano essere annullate. Diverse associazioni di consumatori stanno già offrendo assistenza per eventuali ricorsi collettivi.