venerdì, Aprile 19, 2024
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Attualità: tempo sospeso e, con esso, vicende varie e importanti

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Uno sguardo da Ponte

 

Al contrario di quello musicale, caratterizzato da una pausa silente e improvvisa, nelle righe che seguono quella espressione assume altre caratteristiche, completamente diverse.

Il suono del silenzio, nel caso in questione quello delle armi, a volte può divenire assordante e, delle volte, anche sgradevole. Il perchè è presto chiarito: esso probabilmente è solo il preludio a rumori, più forti e numerosi, di azioni violente. Con alta probabilità di essere prossime e ancora più cruente di quelle che sono state combattute fin’ora in Medioriente. Nel caso specifico, da sabato scorso, quando in quelle zone che bruciano era tarda sera, l’attacco aereo di Teheran a Tel Aviv, ha allertato ancor più di quanto già lo fosse, il mondo intero. Con una presa ancora più particolare, quelli occidentali, la UE in special modo.

È questa la motivazione data da ciascun governo per la sospensione, per il tempo necessario, di ogni altro impegno e dare precedenza assoluta alla reazione di Israele che non si farà attendere.

Tutto ciò si è trovato a coincidere con altre importanti e attese decisioni di chi nel mondo fornisce il carburante affinché lo stesso possa girare regolarmente. Così si è appreso che dopo la FED che si era riunita qualche giorno prima, anche la BCE ha soprasseduto alla riduzione del tasso di sconto dell’euro.

Quella decisione era già nell’aria e da sabato è stata alimentata con altra legna da ardere. Essa fará si che, prima di giugno, sul fronte dei rendimenti delle due monete più usate dovunque, la produzione industriale non avrà nessuna spinta sostanziale. Quella che la aiuti a venir fuori dalla palude delle variazioni di percentuali di punto, come sta accadendo in Italia e in altri paesi in questi ultimi anni.

Tanto per rimarcare gli effetti tutt’altro che secondari che le guerre generano per il solo effetto di distogliere l’attenzione di chi, in qualche modo, è coinvolto in esse. In tal modo vengono limitati nel contribuire alla creazione di nuova ricchezza. Oggi, martedì, il mondo è ancora con il fiato sospeso, e il triste ingorgo in cui si sono trovate le varie potenze in qualche modo impegnate sui vari fronti, non danno nessun segno concreto di una volontà di arrivare a un cessate il fuoco.

Senza pessimismo di maniera, è necessario ribadire che la questione palestinese può essere risolta definitivamente se e solo se Israele si accorderà perchè la Palestina assuma finalmente la connotazione di uno stato, quindi divenendo sovrana su Gaza.

Quella che, tirata per il collo, oggi potrebbe essere definita una nazione. È molto probabile che, a quanto appena descritto, non esista alternativa.

Si aggiunga poi che Teheran stava solo aspettando il pretesto per partire lancia in resta, se non verso Washington, contendandosi di aggredire gli stati suoi partners. Ora il rubinetto è aperto e dal contenitore potrebbero uscire anche tutti i residui al suo interno, dannosi oltre ogni misura. C’è solo un particolare che può far si che non si vada oltre.

La politica estera USA, il Presidente Biden in testa, sta tentando di dissuadere Nethanyau dal rispondere con altro fuoco agli Ayatollah di Teheran. L’11 settembre è ancora vivo nella memoria degli Americani e qualcosa che lo ricordi sarebbe drasticamente contrastato.

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