Un atto di crudeltà verso la fauna selvatica ha scosso l’opinione pubblica in Brasile: una donna di 32 anni, insieme alla sorella e al padre, ha ucciso un puma e celebrato l’evento con balli e risate, condividendo il tutto sui social. Il video dell’episodio, avvenuto il 16 dicembre scorso nella regione di Alto Longá, nello stato di Piauí, ha rapidamente fatto il giro del web, scatenando indignazione e portando all’intervento delle autorità ambientali. Nel filmato, la donna viene ripresa mentre imbraccia un fucile e spara a un puma appollaiato su un albero. Dopo il primo colpo, l’animale si agita, ma il secondo proiettile lo fa precipitare al suolo, dove viene subito assalito dai cani e infine finito dal padre della donna con un bastone.
L’Istituto Brasiliano per l’Ambiente e le Risorse Naturali Rinnovabili (IBAMA) ha identificato e multato i responsabili: la cacciatrice ha ricevuto una sanzione di circa 3.300 euro, mentre il padre e la sorella dovranno pagare complessivamente altri 3.000 euro. Inoltre, i cani utilizzati nell’attacco sono stati sequestrati e affidati a un rifugio in attesa di adozione. Ma le conseguenze per la famiglia potrebbero non fermarsi qui: il caso è stato trasmesso alla Procura della Repubblica e i tre rischiano ora un processo penale. La donna, rintracciata nella sua abitazione a Rio de Janeiro, ha dichiarato agli investigatori di aver sparato con l’intento di allontanare l’animale, accusato di attaccare il bestiame della zona. Tuttavia, il video diffuso online racconta una versione ben diversa, evidenziando l’esultanza successiva all’uccisione del puma.
L’episodio ha riportato al centro del dibattito la necessità di una maggiore tutela della fauna selvatica in Brasile. Dopo anni di politiche lassiste sotto la presidenza Bolsonaro, il governo di Lula ha inasprito le pene per i reati contro gli animali. L’indignazione pubblica resta alta e molte voci si levano per chiedere sanzioni ancora più severe nei confronti di chi si macchia di simili atti di violenza contro la natura. Ora, il destino giudiziario dei tre protagonisti di questa vicenda è nelle mani della magistratura, in attesa di sviluppi ulteriori.