domenica, Maggio 18, 2025
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“BULLI E PUPE” A PANDOLA DI MERCATO SAN SEVERINO (SA). RAPPRESENTAZIONI DI FINE ANNO AL I ISTITUTO COMPRENSIVO DELLA CITTADINA

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Da pochi anni, insistono sul territorio “scolastico” (diciamo così) di Mercato San Severino (Salerno) due istituti comprensivi. Che accorpano le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e – attualmente – anche gli indirizzi delle secondarie di primo grado; ex scuole medie. Entrambi gli Ic stanno producendo tanta sapienza, per i bambini più piccoli, in modo da renderli cittadini del futuro (ma anche del nostro presente) consapevoli e responsabili. Tutti i piccini hanno in classe, assicurate, l’attenzione e la premura delle valide e tenaci insegnanti. Nonché dei docenti di sesso maschile. Nulla è cambiato, se non per il meglio, nell’offerta didattica e istruzionale di questi tempi. Stessa voglia di fare, medesimo impegno – da parte e a cura dei professori. Particolarmente sensibili alle esigenze del comprensorio, delle famiglie e dei genitori; degli scolaretti. La scuola è, ormai, prossima a concludersi. Anche per quest’anno scolastico – il 2024/2025. Con il termine delle lezioni, sbocciano e pullulano saggi e feste di fine anno. Anche stavolta è (stato) così. I bambini, soprattutto quelli delle classi quinte del primo ciclo di istruzione, sono coinvolti e stimolati – opportunamente invitati – nel mostrare di padroneggiare competenze e concetti. Senza però dimenticare le loro innate doti di fantasia e creatività. Parliamo – ad esempio – delle iniziative di fine scuola, per quanto concerne il Primo istituto comprensivo – proprio a San Severino. Qui, un opportuno; simpatico cartellone di manifestazioni è stato stilato – per creare, una volta di più, occasioni di didattica “giocosa” e vivida. Nello sprigionare, senza troppo imbrigliare, la fantasia dei dolci bimbi. Dirigenti scolastici e maestri invitano la cittadinanza intera a partecipare ai seguenti momenti di rappresentazioni di fine anno – relativamente (per tale fattispecie) agli allievi di classe quinta ex elementare: il plesso intitolato a “Vincenzo Santoro” (nella frazione Pandola) vedrà “Bulli e pupe”, come recital e kermesse. Appuntamento a mercoledì 30 aprile prossimo venturo – ore 16.15 – alla sede della scuola (spazi propri) ubicata nella frazione.

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Le insegnanti che hanno curato i dettagli ed il tutto sono (state) Rachele Romano e Maria Grazia Ragazzo. “Bulli e pupe” è un progetto di drammatizzazione rivolto, come detto sopra, alla V elementare del plesso “Santoro”. Pandola viene descritta come “oasi felice”, nell’accoglienza dei piccoli. Sotto la supervisione, attenta ma materna, della dirigente Laura Teodosio. Tornando al recital, i destinatari erano – in particolare – undici allievi. Molteplici gli incontri, per quanto concerne “Bulli e pupe”, dieci (di due ore ciascuno) in modalità insegnamento e – per preparare la drammatizzazione – cinque ore ogni “appuntamento”. Il plot o copione si muove tra diverse e importanti, fondamentali, tematiche – adattate (e adatte) ai piccoli: innanzitutto il bullismo, poi la legalità, infine è ben presente il concetto della lealtà. I ragazzini hanno lavorato con impegno da circa due mesi prima dell’evento. Come, ovviamente, le referenti che hanno ottimizzato e supervisionato ogni minimo istante di questa scenetta. La sinossi esplica che il lavoro è verso su una classe di bulli scalmanati. Essi ne combinano di tutti i colori; solo una supplente comprensiva e sensibile instaura un vero e proprio (profondo) dialogo con loro. Ascoltandoli con attenzione, senza pregiudizi. Ogni personaggio è impersonato da un allievo o da un’allieva. Le musiche scelte per sottolineare la vis (forza) narrativa del piccolo quadretto sono state: “Magnifica gente”, tratta dal musical “Scugnizzi”; “Napule è” – dell’artista partenopeo Pino Daniele; “A rumba de scugnizzi”, da Raffaele Viviani (interpretata anche da Massimo Ranieri); “You and me” di Bruno Mars; “A città e Pullecenella” e – come ciliegina sulla torta – un pezzo rap. Si tratta di “Non mi rifiuto”, del cantante millennial Blebla (un rapper presente sulla scena odierna).

 

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Colonne sonore importanti, come necessari sono i temi – non a caso scaturiti dall’Agenda 2030: il rispetto dell’ambiente e il rispetto dell’altro, quale persona. È questa la “vera”, reale, “buona scuola”: l’istituzione in cui far cultura, per antonomasia. Per far crescere i cittadini del futuro (ma anche del presente); per formare l’adulto del domani. Educando. La scuola, sostengono i maestri e le maestre del I comprensivo di San Severino, dev’essere sempre più “palestra di vita”. In cui imparare a percorrere la strada della propria esistenza – ma senza dimenticare gli altri. I compagni – dal latino: “Coloro che condividono il pane”. Proprio la tanto vituperata (oggi) scuola aiuta ad affrontare la vita con senso civico, critico e responsabilità. E con ottimi valori, come questi espressi da “Bulli e pupe”. Un reale “viaggio” (teatrale) verso l’osservanza delle regole e la creazione di relazioni – fondate sull’affiatamento, sulla comunanza di propositi ed idee. Per cercare di combattere mostri come sopraffazione e bullismo. Veicolando, al contempo, sentimenti positivi e “semi” di legalità.

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Svariati gli obiettivi formativi, da apprendere a cura degli scolari: innanzitutto, l’indirizzare gli alunni verso i gesti educati e di altruismo e condivisione. A seguire, la comprensione delle buone maniere e lo sviluppo del rispetto di sé e degli altri. Con o senza le tecnologie della comunicazione. Ancora, le intenzioni della progettualità di “Bulli e pupe” sono andate verso la maturazione democratica – sia individuale che collettiva – cooperando ad un disegno comune. È promosso, altresì, il senso di appartenenza alla comunità locale e a quella nazionale. Per contribuire – in modalità attiva e positiva – alla vita della propria collettività. Morale dello spettacolo – assicurano Ds e maestre – stroncare e contrastare il fenomeno del bullismo, fin dalla nascita di questa piaga dell’odierna società. Valorizzando, invece, contestualmente, le buone maniere e i comportamenti corretti. Altri appuntamenti, per ciò che attiene al I comprensivo, sono “spalmati” tra maggio e giugno. Li ricordiamo assieme: il plesso “Emilio Pesce” sarà di scena, al centro sociale “Marco Biagi” di San Severino, il prossimo 14 maggio – a partire dalle 17.30. La rappresentazione sarà un percorso nella storia. Tant’è vero che il recital si chiama “A spasso nella storia”. A ruota, seguirà il plesso intitolato all’umile sacerdote don Salvatore Guadagno (quello “Pesce” è, invece, dedicato a un egregio intellettuale di San Severino – già direttore didattico). Gli alunni della scuola “don Salvatore Guadagno” porteranno in scena “Italiani per scelta!”. Il giorno 16 maggio – ore 16.15 – sempre al centro sociale. Il sipario sull’anno scolastico 2024/2025 calerà – infine – anche per “Emilio Coppola” (sempre appartenente al I istituto comprensivo della cittadina). La scuola chiuderà in bellezza i suoi battenti alle 16.30 di giovedì 5 giugno. Quando proprio le quinte di “Emilio Coppola” presenteranno il progetto “Mens sana in corpore sano”. La cittadinanza tutta è invitata a partecipare – al “Marco Biagi” – per dimostrare affetto e commozione nei confronti dei piccoli attori (in erba), che mutuano valori solari e ingenui. Col sorriso della loro spensieratezza.

 

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A giugno, ancora, vi saranno le esperienze didattiche dei fanciullini iscritti alle sezioni e classi dell’Infanzia. Anche questi sono happening cui non mancare. Mercato San Severino, con i nuovissimi istituti comprensivi, è città dell’istruzione e della formazione. Con mille spunti di poetica fanciullezza, ma – come si è, poi, visto – nel rispetto delle regole, delle norme comportamentali e del vivere in civiltà. Sono ideali di cui le scuole sanseverinesi sono pregne. Lo sanno bene le dirigenti Teodosio (già citata più sopra) e Anna Buonoconto – leader del II istituto comprensivo.

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Entrambe, coi loro “prof” ed insegnanti, svolgono con impegno un ottimo lavoro. Il quale si vede anche in queste occasioni, semplici e a misura di bambino – ma non per questo meno efficaci, nell’interrogare gli adulti. La “buona scuola” è anche questo! Viva i bambini e i docenti!

 

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