domenica, Dicembre 8, 2024
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CasaCorriere Festival 2024, «Diritti e giustizia» con il Ministro Nordio

A Casa Corriere Festival, la comunità delle idee, tenutosi a Palazzo Reale a Napoli, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è stato intervistato dal Vicedirettore del Corriere della Sera, Fiorenza Sarzanini nel panel dedicato a Diritti e Giustizia.

Il guardasigilli ha fatto chiarezza sulla riforma, spaziando dalle intercettazioni alla separazione delle carriere.

“Quello che non è negoziabile è la riforma Costituzionale, quella legge è blindata e io auspico, anzi, che dopo l’approvazione si vada ad un referendum, perché una materia così delicata, sulla quale è giusto che si esprimano gli italiani, sia sulla separazione delle carriere dei magistrati che sulla composizione del Consiglio Superiore della Magistratura. Ma non la si faccia coincidere col pericolo che il PM venga sottoposto al potere esecutivo. Nella riforma è scritto chiaramente che il magistrato resterà autonomo e indipendente”. Questo non è negoziabile, perché fa parte del programma, ed è un dovere che abbiamo. Tutto il resto lo è: con le intercettazioni siamo apertissimi”, ha detto il Ministro.

Il Ministro della Giustizia, sullo scontro tra Governo e Magistratura lancia un segnale distensivo aprendo al dialogo pur rimarcando la gravità di alcuni atti alla Premier: “Sono il primo ad auspicare, da ex magistrato, da ministro della giustizia, ma soprattutto da cittadino, una serenità nei rapporti, come quella che è sempre stata portata avanti da Mattarella. Bisogna essere in due per avere una situazione di armonia. Irrealisticamente io so che alcuni politici hanno usato delle parole molto forti nei confronti di alcuni magistrati, ma so anche che alcuni magistrati hanno usato parole violentissime nei confronti dei politici”, ha affermato Nordio.

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“Io ho sempre ricevuto i rappresentanti dell’Anm – ha aggiunto – ma dobbiamo ricordare che le prime espressioni severe nei confronti del Governo sono arrivate da alcuni magistrati e l’Anm invece di prendere posizione rispetto ad affermazioni improprie, li ha difesi. Credo che in qualsiasi altro Paese del mondo una simile situazione avrebbe creato uno scandalo enorme”, ha proseguito il Guardasigilli.

“Siamo tutti solidali con chi riceve minacce di morte” come è accaduto alla giudice Silvia Albano. “Io quando indagavo sulle Br ne subivo quotidianamente. Ma la critica più severa” alle decisioni dei magistrati del tribunale di Roma che non hanno convalidato il trattenimento dei richiedenti asilo in Albania “arriva dalla risposta che ha dato una componente della stessa Corte europea di giustizia che ha detto che di quella sentenza nessuno ha capito nulla in Italia, riguarda episodi completamente diversi”. I magistrati romani “hanno fatto decreti a stampone ed hanno interpretato come hanno voluto la sentenza della Corte, ma la definizione di Stato sicuro è di pertinenza esclusiva dello Stato”, ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “Sono stato invitato al congresso di Magistratura democratica e intendo andarci”.

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