Castelfranco (RI) — Un’esecuzione crudele, uno sparo a bruciapelo che ha spento la vita di Bea, una giovane cagnolina di appena due anni. Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi in località Castelfranco, nel reatino, e ha suscitato una forte ondata di indignazione pubblica. A denunciare l’accaduto è LNDC Animal Protection, storica associazione per la difesa degli animali, che ha presentato formale denuncia per l’uccisione dell’animale.
Secondo quanto riportato, Bea sarebbe stata colpita a morte da un uomo armato di fucile, che ha giustificato il gesto affermando di voler “difendere la propria proprietà”. Ma quello che sarebbe potuto apparire come un tragico incidente si è subito rivelato per quello che è: un gesto volontario e consapevole. Dopo aver sparato alla cagnolina, l’uomo avrebbe addirittura minacciato con l’arma il suo compagno umano e un amico, aggravando ulteriormente una vicenda già scioccante.
“Non possiamo permettere che atti di tale violenza restino impuniti” dichiara LNDC Animal Protection in una nota. “Bea non è morta per errore. È stata uccisa. Ed è nostro dovere darle voce, chiedere giustizia e fare in modo che episodi simili non si ripetano.”
La vicenda è ora al vaglio delle autorità competenti, mentre l’associazione si è impegnata a seguire l’iter giudiziario passo dopo passo. “Chi commette crimini contro gli animali — prosegue la nota — deve rispondere pienamente delle proprie azioni. Le leggi ci sono e vanno applicate, senza sconti.”
LNDC invita tutti i cittadini a condividere la storia di Bea, per mantenere alta l’attenzione sull’accaduto e rafforzare la battaglia culturale e legale contro ogni forma di maltrattamento e uccisione di animali.
Parlare di Bea non è solo un atto di memoria, ma un impegno collettivo per la civiltà e la giustizia,