Se a qualcuno venisse voglia di dare un titolo a un trailer di quanto si é potuto vedere ieri in diretta TV da Washington, probabilmente sarebbe del tipo Cronaca di un disastro annunciato. Inoltre gli sarà sembrato di avere per la testa un deja vu, più precisamente alcuni film dell’ Istituto Luce realizzati all’incirca un secolo fa. Sarà stato anche colpito dal fatto che l’ oratore, il Presidente Donald Trump, “re” intronizzato, sia passato il doppio senso, non abbia mai usato il plurale. È stato un susseguirsi di “dirò” e “farò” che basta e supera per avere un’idea chiara e attendibile della personalità di Trump. Il protagonista di buona parte dei Cinegiornali del tempo, il Duce, era ripreso mentre, da un balcone del più che noto Palazzo Venezia in Roma, si rivolgeva al popolo accorso per ascoltarlo, usando la prima persona plurale. Basti un solo esempio per ripasso: “spezzeremo le reni alla Grecia”. Certo non si trattava di un plurale majestatis, ma di un modo per far sentire coinvolti gli italiani, sempre e comunque con l’impiego efficace di fine demagogia. Ha dato così un’ idea di come saranno guidati, almeno per i prossimi diciotto mesi, gli USA. Con l’aggiunta che l’adagio che ricorreva spesso tra i cives romani “repetita juvant”, le azioni ripetute riescono meglio, non è valido per questo tipo di situazioni.
Supporta quanto appena scritto, lo si può ascoltare ancora oggi nelle fattorie toscane, una considerazione sulla polenta che offre spunto per pensare. Gli estimatori di quel piatto sostengono che se esso, dopo un pò che è stato cucinato, viene ricotto, diventa una leccornia. Un’altra fazione di buongustai locali è convinta, sempre riferendosi a quella variazione sul tema, che si tratti in ogni caso di una preparazione cotta due volte, cioè di una ribollita. Ritiene, sempre quella setta di adoratori della polenta classica, che la seconda procedura è un tentativo, se non un espediente, che ne permette un secondo uso prima di mandarla a rifiuto. Da ieri l’America e il resto del mondo devono farsi una ragione che l’inquilino che ha preso possesso per la seconda volta della Casa Bianca ha avuto problemi seri con la giustizia del suo paese e ne è uscito con una condanna. Così Il 47° Presidente della più grande democrazia del mondo si ritrova con la fedina penale sporca. Quanto fin qui riportato, per dare un’ immagine del personaggio più completa, deve essere arricchito con un’ altra perla contenuta nella autoglorificazione: “inizia l’età dell’oro”. Tenere a bada un soggetto del genere non sarà facile, nè per l’ America nè per il resto del Mondo. Domani sarà un altro giorno e il Primo Cittadino del Mondo (?) dovrà dare notizie più precise sulle sue intenzioni. Almeno questo è l’augurio dei comuni mortali, pronunciato insieme a contorni scaramantici.