Seppure su quanto è successo nello Studio Ovale della Casa Bianca venerdì scorso sia stato detto e scritto tutto e ancor più, non sarà male approfondire meglio qualche aspetto della stessa. Si ha motivo di credere che l’invito rivolto da Trump a Zelensky per un incontro nella sua tana sia stato un vero agguato preparato per tempo e curato nei particolari. Citando solo per ricordo che lo zotico americano, dopo un botta e risposta durato una decina di minuti, conclusosi in un modo ancora più sconcio in confronto alle azioni che è solito fare un ubriaco in un locale di quart’ ordine, ha letteralmente messo alla porta il suo ospite giunto da Est, c’è un dettaglio da non sottovalutare. Il Presidente americano e il suo vice hanno operato in una maniera che ricorda molto da vicino, solo attuata con sentimenti completamente opposti a quelli del Gatto e della Volpe nei confronti di Pinocchio: hanno tentato di plagiato. Alla bocciofila del villaggio hanno commentato che non accoglierebbero mai nella loro associazione quei loschi figuri anche se il loro modo di agire richiama da vicino uno dei modi di fare le partite con quattro giocatori: in ciascuna coppia un giocatore prova a lanciare la propria boccia il più vicino possibile al pallino, mentre il suo partner cerca di colpire una delle altre palle che ostacolano la loro vincita della tornata. In parole molto crude e stringate, in quei oramai famigerati pochi minuti gli USA si sono visti intaccare profondamente agli occhi del mondo il loro primato nella lealtà e nella libertà, peraltro senza l’ombra del fire play. Anche se fa male pensarlo, il fine settimana in corso si rivelerà propedeutico di decisioni non piacevoli. Con l’augurio che il pronostico possa essere- per miracolo, ndr -smentito.