Da quando sono iniziate le operazioni di sgombero giovedì 28 novembre Parco Verde, quartiere di Caivano alla periferia settentrionale dell’area metropolitana di Napoli, annunciati dal Governo Meloni per un piano di riqualificazione. Ma moltissime persone, gli sgombrati coinvolti dall’operazione sono circa 132, sono decisi a non mollare con diversi cartelli affissi e con moltissime reazioni che scattano all’esterno come quella avvenuta al plesso dell’istituto scolastico Viviani ove tre donne si sono incatenate al cancello dell’istituto. Comunque la Prefettura di Napoli e la Procura stanno monitorando passo dopo passo l’andamento delle procedure di sgombero, che è solo l’inizio di un intervento più ampio per regolarizzare l’occupazione abusiva sempre più frequente nel nostro paese. C’è anche da dire che le Istituzioni si stanno attivando per gli occupanti che hanno un reddito che non consente loro l’accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica oppure hanno pesanti condanne penali. Si è attivata la fase due del programma di riqualificazione e rigenerazione urbana portato avanti negli ultimi 15 mesi dal Governo Meloni che vuole far diventare Caivano un modello per tutte le altre città d’Italia. Un programma del complesso residenziale del Parco Verdi che prevede la messa in sicurezza di tutti i 750 immobili che saranno riqualificati dal Commissario Straordinario per il territorio del Comune di Caivano Fabio Ciciliano. Solo scorre la tensione tra gli occupanti, con elementi affiliati a realtà criminali operanti nel quadrante a Nord di Napoli, e sul posto ci sono carabinieri, polizia e guardia di finanza. Si segnalano anche minacce alla mamma di una delle cuginette stuprate un anno fa con una frase “Sei la causa degli sgomberi” che il legale della donna Angelo Pisani ha riportato al Prefetto di Napoli, Michele di Bari, con una lunga lettera per un intervento urgente per la tutela dell’incolumità e della salute della signora.