di Gabriele Angelini
Ranieri Guerra, ex direttore vicario dell’Organizzazione mondiale della sanità e soprattutto ex direttore generale dell’ufficio di Prevenzione del ministero della Salute, insieme a Giuseppe Ruocco, che ricoprì il suo stesso ruolo al ministero della Salute, e altri due ex dirigenti ministeriali, Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino, sono finiti a processo con l’accusa è di non aver aggiornato il piano pandemico dell’Italia per anni, lasciando il Paese senza le misure necessarie per rispondere prontamente e efficacemente all’arrivo del Covid-19. E rifiuto di atti d’ufficio. Per questo è stato imputato Ranieri Guerra, con imputazione coatta, dopo la richiesta di archiviazione della Procura di Roma, che aveva gestito uno stralcio delle indagini relative al piano pandemico e alla gestione dell’emergenza Covid partite a Bergamo. Ma la giudice per le indagini preliminari Anna Maria Gavoni ha disposto l’imputazione coatta.

Come spiega Fanpage, i pm ora sono obbligati, entro dieci giorni, a formulare un’imputazione per rifiuto d’atti d’ufficio. Il motivo è che gli indagati sarebbero “responsabili del mancato aggiornamento del Piano pandemico nazionale del 2006 e dell’omessa definizione dei piani di dettaglio”. Secondo l’accusa il mancato aggiornamento del piano pandemico dell’Italia dopo il 2006 ha fatto trovare il Paese impreparato all’arrivo del Covid. “Il caso aveva attirato l’attenzione nazionale alla fine del 2020, quando era emerso che l’Oms aveva prima presentato e poi ritirato un rapporto che accusava l’Italia di essere stata, appunto, poco preparata. Nel 2021 era poi emerso che Guerra era indagato per false informazioni ai pm“. I legali dell’ex numero due dell’Oms hanno criticato l’imputazione disposta dalla gip.
L’avvocato di Ranieri Guerra, Roberto De Vita, ha detto all’Adnkronos: “Una decisione in palese contrasto con l’approfondita indagine e la valutazione della Procura che aveva richiesto l’archiviazione e che appare basata su una prospettiva di esplorazione dibattimentale ipotetica, tra l’altro per il professor Guerra che aveva cessato le sue funzioni nel 2017“. Soddisfatti, invece, i legali che rappresentano le famiglie delle vittime di Covid: “È un grande risultato per noi quali legali di centinaia di familiari delle vittime e un pezzo di verità riconosciuta e di rispetto e dignità che viene ridata a quei corpi accatastati cui è stata negata anche la dignità della sepoltura“.