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Da sogno a realtà: la pista ciclopedonale “più bella d’Europa” sarà a Ventimiglia

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La pista ciclopedonale tra Mentone e Ventimiglia non è più solo un sogno del sindaco Flavio Di Muro. La realizzazione di questa straordinaria opera diventa sempre più concreta grazie a una delibera della giunta regionale che ha aderito al bando del Programma Interreg Italia-Francia Alcotra 2021-2027, per il progetto Edumob 3. Questo impegno rappresenta un passo decisivo verso la creazione di quella che il sindaco di Ventimiglia definisce «la ciclopedonale più bella d’Europa». La pista, che collegherà due importanti località costiere, offrirà panorami mozzafiato e rappresenterà una nuova attrazione per turisti e residenti. Il progetto è stato accolto con entusiasmo dalla comunità locale, che vede in questa infrastruttura non solo un’opportunità per il turismo, ma anche un miglioramento significativo della qualità della vita e della mobilità sostenibile. Con la sua realizzazione, Ventimiglia si prepara a diventare un punto di riferimento per ciclisti e pedoni, con un percorso che si snoda tra mare e montagna, natura e storia. La pista ciclopedonale, lunga diversi chilometri, sarà attrezzata con aree di sosta, punti panoramici e servizi per i visitatori, garantendo un’esperienza indimenticabile per tutti. L’inaugurazione di questo ambizioso progetto è prevista per i prossimi anni, e già si prevede che attirerà un gran numero di visitatori, contribuendo a rilanciare l’economia locale e a promuovere uno stile di vita attivo e salutare. La pista ciclopedonale tra Mentone e Ventimiglia è destinata a diventare un vero e proprio gioiello del territorio, unendo due nazioni e offrendo a tutti l’opportunità di scoprire le bellezze naturali e culturali della regione.

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1 COMMENT

  1. Buongiorno, sono Mariano Schiavolini, il project manager del progetto di Rigenerazione urbana di Ventimiglia. Credo il progetto del Sindaco sia molto interessante, e avrebbe la possibilità di unirsi al passaggio ciclopedonale sul lago Roya, essenziale, e credo prioritario, per rendere il tratto della ciclopedonale privo di interruzioni, e per far vivere ai visitatori, oltre al persorso su mare, anche quello ben più raro, e forse unico per la sua location tra mare e lago. Senza il lago, credo che questo tratto di ciclopedonale, non sarebbe così utile alla città, come non sarà possibile realizzare la passerella, così ben decantata dal Comune.
    Credo come sempre, che i calcoli dei costi, per un’opera di questa portata, sia sottostimati, come quelli della passerella, che alla fine, raddoppierà, per gli aumenti consistenti dei materiali da costruzione, e non solo, e presto, in Comune arriverà il nuovo computo metrico estimativo, da parte dei progettisti, che confermerà ciò da me asserito. Non conosco la lunghezza del percorso, ma se dovessero essere solamente 5 chilometri, per una larghezza di 3 metri, come più o meno mi sembra di vedere, una struttura sopraelevata così, costerebbe non meno di 250 € al metro, e le spese di progettazione dove le mettiamo ? mi sembra un bel proclama, quello si, in quanto con 2 ml. di € un lavoro così, non dovrebbe neppure essere presentato. Poi, trovo estremamente sbagliato, creare una piazza (Piazza Italia) dotata di servizi, e negozi, al di fuori del centro di Ventimiglia, la trovo veramente fuori luogo, in tutti sensi, collocata sul bordo di una frontiera sic!!! ciò minaccerà proprio l’economia di Ventimiglia, ormai ai minimi storici, abbandonata dalle nostre amministrazioni, per false mire turistiche, ma non gioverà neppure al turismo, in quanto isolerà ancor più Ventimiglia, perché, chi avrà il tempo di farsi 5 chilometri a piedi dalla frontiera, a Ventimiglia ? forse qualche podista, che arriverà a Ventimiglia con le bottiglie di Coca Cola, e sicuramente i ciclisti, che però solitamente, tendono a transitare nelle città, senza viverla. Praticamente favorirà chi vorrà investire per accaparrarsi in modo quasi esclusivo, il mercato della vendita di tabacchi, e alcolici, questo si. Non è cosa facile ideare un progetto fatto bene, oltre all’esperienza, bisogna prima di tutto fare uno studio di fattibilità, con l’analisi che include i costi e benefici, ma mi sembra come sempre, che questi non siano stati per nulla valutati, in quanto si tende di fare dei progetti distaccati da una logica di insieme, come progettare una passerella, isolata dal contesto urbano e paesaggistico, ma poi si studia, per esempio in modo autonomo un altra opera X e la pista ciclopedonale, rientra anch’essa in questa logica.

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