Dalla rinascita spirituale al trauma. Negli ultimi anni, il Cammino di Santiago viene adombrato da un fenomeno preoccupante: l’aumento degli episodi di molestie sessuali lungo il percorso.
Sono spesso donne sole quelle che percorrono il sentiero. E, anche in quella che è considerata una delle più antiche e famose vie di pellegrinaggio del mondo cristiano, le donne rischiano aggressioni e violenze. Nove donne hanno raccontato al quotidiano britannico Guardian di essere state vittime di molestie sessuali «terrificanti», negli ultimi cinque anni, lungo tratti isolati nelle campagne di Spagna, Portogallo e Francia. Alcune di loro hanno riferito di avere addirittura temuto per la propria vita.
Sette di queste donne hanno riferito di aver incontrato, in Spagna e Portogallo, uomini che si masturbavano o si toccavano. In un caso, un uomo ha addirittura inseguito una pellegrina attraverso la campagna. Un’altra donna ha raccontato di aver respinto contatti fisici indesiderati e commenti osceni da parte di diversi uomini, mentre un’altra ancora ha riferito che un uomo si è fermato con un furgone e le ha chiesto di salire a bordo.
Secondo Lorena Gaibor, fondatrice dal 2015 di Camigas, forum online per le pellegrine, queste segnalazioni sono scioccanti ma non sorprendenti. «Le molestie sessuali sono endemiche sul Cammino». «Sembra una cosa molto comune. Ogni anno riceviamo segnalazioni di donne che vivono esperienze simili».
Negli ultimi anni, la popolarità del Cammino di Santiago è aumentata, specialmente tra le donne. Lo scorso anno, secondo Pedro Blanco, rappresentante del governo centrale spagnolo in Galizia, 446.000 persone hanno percorso il Cammino, di cui il 53% donne. «Più di 230 mila donne lo hanno fatto lo scorso anno», ha dichiarato. «E molte non hanno esitato a farlo da sole».
Delle nove donne intervistate dal Guardian, sei hanno denunciato gli episodi alla polizia. Solo in un caso il colpevole è stato identificato e processato.
Nel 2015, la pellegrina americana Denise Thiem scomparve in una zona rurale della provincia di León, in Spagna. La sua scomparsa ha spinto altre pellegrine a raccontare le proprie storie di minacce o molestie. Nel 2017, un uomo spagnolo è stato condannato a 23 anni di carcere per l’omicidio di Thiem.
Nel 2018, una pellegrina venezuelana di 50 anni sarebbe stata rapita e violentata da due uomini nel nord-ovest della Spagna. L’anno scorso, la polizia spagnola ha arrestato un uomo di 48 anni accusato di aver trattenuto contro la sua volontà una pellegrina tedesca di 24 anni e di averla aggredita sessualmente. Nel 2019, la polizia portoghese ha arrestato un uomo di 78 anni accusato di tentato stupro nei confronti di una pellegrina tedesca.
Rosie, 25 anni, ha raccontato che quest’estate, in un tratto boscoso in Portogallo, un uomo senza pantaloni si masturbava guardandola. Quando ha provato a chiamare la polizia locale, non ha ricevuto risposta. «È stato terrificante. In quel momento mi sono sentita completamente sola».
Marie Albert, giornalista e scrittrice femminista, nel 2019, mentre percorreva 700 km nel nord della Spagna per raggiungere Santiago de Compostela, ha documentato diverse aggressioni: un uomo ha cercato di baciarla, un altro si è masturbato davanti a lei, uno l’ha molestata via messaggio e un altro l’ha seguita per strada. A volte gli aggressori erano altri pellegrini che camminavano lungo lo stesso percorso, facendola sentire nel panico al pensiero di incontrarli di nuovo.