POESIA DI MEHMET RREMA
Interpreta e traduce in italiano Maria Teresa Liuzzo

E OGGI SO AMARE
Quante volte mi sono spezzato la schiena
e camminato sulle spine,
le mie gambe erano piene di lividi.
Abbiano continuato a camminare a piedi nudi
attraverso il roveto del tempo
che forgia la vita,
indossato scarpe consumate.
Altre volte ci siamo arrampicati sugli alberi
come piccole vedette
per la gioia di raccogliere una sola nocciola.
Abbiamo raccolto l’acqua
nelle nostre giumelle per dissetarci
senza paura che potesse essere contaminata.
Quando l’aria era gelida e il vento soffiava forte
abbiamo acceso il fuoco
riparati da una pietra.
La pioggia non fu mai nostra nemica.
Abbiamo cantato al suono di un violino
o a quello del flauto.
Amavamo la vita, lontani dal male
e la rettitudine ci ha trasformati in uomini.
Erano tempi tristi e diversi.
Forse questo è il motivo che ci rende nostalgici.
Ci definiscono menti ammuffite,
ci accusano di non avere vissuto il vero amore.
In tempi lugubri che definiscono moderni
pubblicano senza pudore video osceni.
Tendono a reclutare e ubriacare
gli adolescenti per trascinarli
nella nebbia del fango,
lontani dall’onestà
e dal prestigio della dignità.
Ma noi abbiamo tanto amato
le persone quanto madre natura,
mantenuto e difeso la parola data
che aveva un grande valore.
Tutte le stagioni hanno vissuto la loro storia d’amore.
Con questi sani principi siamo cresciuti senza vergogna.
Non ho paura dei giudizi degli altri,
non temo gli sguardi furtivi.
Guardo le ferite umane
e quelle del tempo
senza provare rancore.
Oggi so amare come allora la vita,
la gente, la natura e ciò che mi circonda.
Apprezzo tutto con orgoglio,
condivido sguardi e parole
lontano dalle bocche depravate e dal malaffare.
Mehmet Rrema
(Dal volume di poesie ”Aspetto una parola”)









