Elsa Emmy – Artista
Per Amore solo per Amore – Armando Ed. (Roma 2025)
A cura di Maria Teresa Liuzzo
La N.D. Elsa Emmy nasce in Sicilia nel 1935. Amante della scrittura e dell’arte, ha tenuto oltre novanta “personali” a Milano, New York, Innsbruck, Chicago, Bruxelles, Malta, Tokyo. Ha pubblicato dodici saggi, due romanzi, alcuni racconti, e stilato recensioni d’arte ed articoli culturali. Nella Terra del Sole, tra vigneti, agrumeti, Valle dei Templi, ondate di scirocco, fiori di cappero, è nata l’enfant prodige, a Linguaglossa, in provincia di Catania, ai piedi dell’Etna.
Guerriera, eccentrica, anticonformista, e creativa con innato senso di libertà. Sposata con il noto ingegnere Leonardo Patanè Simili, divenne ben presto protagonista assoluta della scena culturale etnea, in quel periodo ancora influenzato dalla ‘‘Belle Époque’’. Il marito assecondò le sue aspirazioni e assunse per lei il ruolo di Pigmalione, creandone un mito in città e oltre la Sicilia. Il salotto della loro villa divenne il centro di incontri mondani e lei sempre perfetta padrona di casa. La sua forza stava nella capacità di agire senza paura, impulsiva e passionale per ciò in cui credeva.
Ma, un bel giorno, il successo comincia a non essere più il centro dei suoi interessi e inizia a creare ordine nella sua mente.
Il suo bisogno di spiritualità fino al misticismo diviene la sua sola priorità. La sua ricerca sul piano del soprannaturale si traduce in una fervida attività di volontariato. La vera Artista è simile a un gomitolo di lana che pur di realizzare una forma è soggetto a molte metamorfosi. I suoi lavori hanno occhi, voce, respiro: eternità. Sono le sue creature e ad ognuna di esse ha dato un’anima che parla, vive e gioisce, fiorisce, scolora, rinasce.
In questa sede ci occupiamo dei suoi brevi racconti, dove questa splendida figura poliedrica, nonostante una lunga vista spesa – come si è detto – a sperimentare svariate forme d’Arte – continua a tuffarsi nel mondo, a suscitare stupore come un tempo, quando la società perbene l’appellava a solo sedici anni con termini come “giornalista”, vespista, comunista in Maserati, come se avesse tradito il ruolo di donna che allora era considerato quello di casalinga, moglie, madre o addirittura braccia da lavoro e animale da riproduzione. Quasi mai mente da educare per evitare fantasie e libertinaggi. Non avevano fatto i conti con un ciclone di amore, creatività, ingegno, non avrebbero mai immaginato di avere a che fare con una biblioteca vivente, il fuoco dei suoi impulsi era dettato da etica, estetica e brillava di scienza e coscienza. Era un accumulo di emozioni contrastanti, un intrigo spinoso tra gioia e dolore, un mare che diventava oceano con la sua arte intensa, determinata e impenetrabile.
Elsa Emmy sembra uscita da una fiaba che si sviluppa tra realtà e mito con sogni di tulle e crine, le nudità diventano ori preziosi incastonate con gemme di luce. La sua è pura Arte che va alla ricerca di forme tridimensionali, di voci irraggiungibili, di geometrie fantastiche e uniche, di corpi che si sfiorano, di creature che avevano popolato la sua mente, attraversando tutta la vita i suoi pensieri, le sue aspirazioni, i suoi tesori nascosti e ben difesi dal suo splendore creativo, evocativo, scenico. Una diva al servizio dell’Arte. Tutto sprigiona la sua mente: dall’irreale al reale. Ogni forma ha potere di rinascere dalle sue abili mani.
La sua scrittura è sangue e cuore, colore, musica, fiato e palpitazione. Il suo amorevole pensiero abbrevia i giorni indifferenti, accorcia le notti per lenire le cicatrici di un universo smarrito, come il fumo di una sigaretta appena consumata. In questo forziere c’è il miele prezioso custodito nelle giare di un passato eroico e sublime, di un presente che inebria tra impertinenza e autocoscienza. L’Autrice è un’immensa risorsa per il Meridione, un faro non solo per le donne, ma per tutti gli emarginati, che non hanno il coraggio di osare. Come un rabdomante va in cerca dell’acqua, lei estrae la vita dal fiume della parola, pregna di meditazione ma anche di sfida. L’avere osservato la vita dove la parola è sempre meditazione, ma anche sfida, chiodo della sua offesa impotenza quando il fiato si accorcia e il respiro si ferma.
L’illustre Artista è riuscita a fare l’autopsia alle immagini e dare ad esse nuova linfa vitale. La non facile operazione ha fatto di lei un ciclone sia nella mente che nello spirito. Questa nobile creatura che corrisponde al nome di Elsa Emmy, ci affascina per il suo coraggio di osare, per la ricerca continua del bello e della perfezione, per le linee decorose e spesso infinite come l’universo, che ci colpiscono come saette. Ci conduce in un arcobaleno di silenzio. Le sue labbra adornano la parola, le tele brillano di pianto e raccontano minuziosamente la vita di questa singolare arista, l’amore sbiadito ma sacro che pesa come un’inguaribile ferita. In un’epoca sempre più crepuscolare dove muore la voce della coscienza e agonizzano le radici dello Spirito, l’arte e la scrittura risiedono nel nostro cuore come rami di palme che ci portano pace e libertà. Ci conducono in una primavera di colori che ci allontana dalla desolazione che ci attraversa come una lama silenziosa. Il cuore della nostra amata e raffinata Autrice è rimasto ribelle, ma la storia della sua esistenza non finirà mai.
Continuerà a dipingere anche nel vento, e a scrivere nei cieli con piume d’inchiostro, dove e quando i ricordi torneranno al passato. Elsa sarà ancora più presente di oggi e di domani, perché l’Arte trascende il tempo, e correrà come il vento ad allestire le scene dell’umano teatro.
Maria Teresa Liuzzo
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ALCUNE OPERE DI ELSA EMMY