Il PE vuole norme più severe sul benessere e la tracciabilità di cani e gatti
Obbligo di microchip e registrazione per tutti i cani e gatti detenuti da privati cittadini.
Registrazione obbligatoria di cani e gatti importati sia per scopi commerciali che non commerciali.
Divieto di vendita nei negozi di animali.
Il commercio di cani e gatti nell’UE vale 1,3 miliardi di euro all’anno;
il 60% dei proprietari acquista il proprio cane o gatto online.
Il progetto di legge approvato dal Parlamento giovedì stabilisce i primi standard minimi a livello UE per l’allevamento, l’alloggio e la gestione di cani e gatti.
Con 457 voti a favore, 17 contrari e 86 astensioni, il Parlamento ha approvato la sua posizione negoziale su norme UE che mirano a migliorare il benessere e la tracciabilità di cani e gatti.
Nel testo adottato, i deputati chiedono che tutti i cani e gatti nell’UE siano identificabili individualmente tramite microchip e che sia vietato tenerli e venderli in negozi di animali.
Chiedono inoltre che i cani e gatti dotati di microchip siano registrati in banche dati nazionali interoperabili.
I numeri di identificazione dei microchip, insieme alle informazioni contenute sulla banca dati nazionale corrispondente, dovrebbero essere conservati in una banca dati indicizzata gestita dalla Commissione.
Cani e gatti provenienti da paesi terzi
I cani ed i gatti importati da paesi terzi a scopo di vendita dovrebbero essere dotati di microchip prima dell’ingresso nell’UE e poi registrati in una banca dati nazionale.
Invece, per quanto riguarda i proprietari di animali che entrano nell’UE, si richiede la preregistrazione dei loro animali in una banca dati online, almeno cinque giorni lavorativi prima dell’arrivo.
Per evitare che cani e gatti entrino nell’UE come animali da compagnia non commerciali per poi essere successivamente venduti, i deputati vogliono estendere tali norme anche alle importazioni per scopi non commerciali.
Allevamento e benessere di cani e gatti
L’allevamento tra genitori e figli, nonni e nipoti, così come tra fratelli e sorelle, anche solo da un genitore in comune, deve essere vietato, sostengono i deputati.
Si chiede inoltre un divieto di allevamento di cani o gatti con tratti conformazionali eccessivi che comportino un elevato rischio di effetti negativi sul loro benessere, nonché il divieto di utilizzo di questi animali – e di cani e gatti mutilati – in mostre, esposizioni o competizioni.
Si dovrebbe infine vietare di legare gli animali, salvo nei casi necessari per cure mediche, e l’uso di collari a punte od a strozzo privi di dispositivi di sicurezza.
Dichiarazione
Veronika Vrecionová (ECR, CZ), relatrice e presidente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato:
“Si tratta di un chiaro passo avanti contro l’allevamento illegale e l’importazione irresponsabile di animali da paesi terzi.
Sebbene sarà necessario un ulteriore dialogo per definire meglio alcuni aspetti, credo che siamo uniti dall’obiettivo comune di tutelare il benessere di cani e gatti.
Questo impegno condiviso rappresenta un solido punto di partenza per un confronto costruttivo con la Commissione e il Consiglio.
Prossime tappe
I deputati avvieranno ora i negoziati con il Consiglio sulla forma finale della normativa.
Contesto
Secondo la Commissione, circa il 44% dei cittadini dell’UE possiede un animale domestico e il commercio di cani e gatti è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, con un valore annuo stimato di 1,3 miliardi di euro.
Circa il 60% dei proprietari acquista il proprio cane o gatto online.
In assenza di standard minimi comuni in materia di benessere animale per cani e gatti nei vari Stati membri, la Commissione ha presentato queste nuove regole il 7 dicembre 2023.
( Redazione )