venerdì, Maggio 23, 2025
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Francesco Pio Maimone: I Genitori Rifiutano di Partecipare a un Evento a porta chiuse in Segno di Protesta

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Antonio e Tina Maimone, i genitori di Francesco Pio Maimone, il giovane pizzaiolo ucciso durante una rissa a Mergellina, Napoli, la notte del 20 marzo 2023, hanno espresso la loro profonda amarezza e delusione per la decisione della dirigente scolastica di organizzare un evento sulla promozione del rispetto per la vita a porte chiuse. La scelta ha impedito la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e giornalisti, escludendo così un pubblico più ampio e privando l’iniziativa del suo valore simbolico. Francesco Pio Maimone, che non aveva alcun coinvolgimento nella rissa, è stato tragicamente ucciso da un colpo di pistola sparato durante un alterco. Il giovane proveniva dal quartiere di Barra, lo stesso da cui proveniva l’autore del suo omicidio. Il convegno avrebbe dovuto rappresentare un’occasione di memoria e sensibilizzazione contro la violenza, ma la decisione di ridurre l’evento a un incontro ristretto ha suscitato forti perplessità nei genitori della vittima. Nel comunicato emesso, Antonio e Tina Maimone hanno dichiarato di essere stati invitati a partecipare all’evento, che avrebbe visto la presenza di autorità provenienti da diverse parti d’Italia, tra cui il sindaco di Crotone. Tuttavia, la scelta di limitarne l’accesso ha privato l’iniziativa del suo scopo di diffondere un messaggio di giustizia e di memoria, in particolare nel quartiere di Barra, un luogo che, purtroppo, è tristemente noto per episodi di violenza. “Ci chiediamo cosa si celi dietro questa scelta e se essa sia dettata dalla paura dell’ambiente circostante”, hanno dichiarato i genitori di Francesco Pio. “Per questi motivi, abbiamo dato mandato al nostro legale, l’avvocato Sergio Pisani, affinché venga fatta piena luce su questo strano atteggiamento.”  cit. IL MATTINO  Con grande rammarico, i genitori hanno deciso di non partecipare all’evento, chiedendo chiarezza e trasparenza sulla decisione che hanno definito “assurda”. Hanno inoltre ribadito il loro impegno nel far sì che la memoria di Francesco Pio venga sempre onorata nel rispetto della verità e della giustizia, affinché il sacrificio del giovane non sia dimenticato. Questa vicenda solleva interrogativi sul ruolo delle istituzioni e delle scuole nell’affrontare tematiche così delicate e nel promuovere iniziative che possano realmente incidere sulla comunità, senza essere ostacolate da logiche di esclusione o di paura. I genitori, con fermezza, chiedono che il messaggio contro la violenza e a favore della memoria venga trasmesso con la giusta visibilità e importanza.

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