domenica, Maggio 18, 2025
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Fuori tutti, e non e l’informazione di una vendita di realizzo.

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Alfin giunsero. Oggi alle 16,30,all’ interno della Cappella Sistina, si inizierà un rituale che, seppure “a ogni morte di Papa”, si ripete da quando l’apostolo Pietro lasciò questo mondo. I Cardinali convenuti per l’occasione saranno fatti accomodare ai posti loro assegnati e il Principe della Chiesa che riveste il ruolo di Camerlengo, pronuncerà le due parole fatidiche prima che le porte della cappella si chiudano a ogni contatto con l’esterno.”Extra omnes”, fuori tutti, è la formula che userá quel Cardinale, per invitare quanti non hanno diritto a partecipare alle operazioni di voto a lasciare la Cappella. Subito dopo gli abilitati al voto inizieranno a concentrare la loro attenzione sui colleghi “papabili’, passando così alle operazioni di voto. Alla fine della sessione si procederà alla conta dei voti. Se essi avranno superato il quorum necessario, la stufa predisposta immetterà nel cielo soprastante fumo bianco, a cui farà seguito il pronunciamento dal balcone della sede operativa del Pontefice di turno della comunicazione dell’avvenuta elezione del… Capo della Chiesa Cattolica. Se il quorum non sará raggiunto alla prima tornata, il fumo prodotto sarà nero, e il lavoro dei Cardinali andrá avanti, si spera non troppo, fino all’ elezione del successore di Francesco sul trono di Pietro. Accade così che l’ umanitá in condizione di intendere e di volere si troverà a essere testimone di due elezioni di forte impatto sul Mondo: la prima, quella del Presidente degli USA, che non lascia passare giorno senza dare clamorosi cenni della sua consistenza. La seconda, quella del Papa, che seguirà due elezioni, entrambe sui generis a memoria d’uomo. La prima, quella di Papa Luciani, che diede inizio a uno dei papati più brevi della storia, appena 32 giorni. La seconda, quella di Papa Bergoglio, che iniziò a predisporre una serie di sconvolgimenti dell’apparato Vaticano, importanti tanto dal punto di vista formale che da quello sostanziale. L’umanità capì subito che Francesco intendeva svolgere la sua missione papale nè da teologo tout court, nè da Capo di Stato con velleità, peraltro legittime, di partecipazione alle grandi sfide che il mondo ha lanciato a chi governa. Di tal guisa saranno diverse le sorti delle entità geopolitiche in cui è diviso. Pur con tutta la prudenza che tale occasione esige, non è errato incasellare la stessa nel quadrante positivo. È, o almeno è ciò che piace credere, l’arrivo di un uomo nuovo al confronto nell’arena, la stessa che figuratamente ma non solo, é diventata al momento buona parte del mondo. Se quello stesso Indicato dal cielo dovesse possedere i requisiti di terzietà necessari a raffreddare i violenti spiriti che stanno divampando da circa tre anni a macchia di leopardo, sarebbe davvero il caso di gridare al miracolo. Oggi manca del tutto un mediatore super partes che possa compiere l’ennesimo tentativo di riportare la “pace in terra”. Facendo in più l’opera meritevole e inedita di non far differenza tra chi ha buona volontà e chi non ne ha. Se riusciranno gli intrepidi Principi della Chiesa a fare la delicata scelta, si potrà prendere in considerazione l’espressione usata dai cattolici in maniera diffusa: “Dio vede e provvede”. Del resto, fare scongiuri in una situazione del genere non sarebbe di buon gusto.

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