“IO STUPRATA A DODICI ANNI, LUI ERA UNO DEI NOSTRI BRAVI RAGAZZI”
Francesca Ghio, trentuno anni, consigliera comunale genovese, mamma di una bambina di meno di un anno, durante un suo intervento sul 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha esplicitato la sua terribile esperienza subita.
La consigliera ha raccontato, in aula, di essere stata vittima di un dirigente di una piccola azienda, che l’ha stuprata per mesi, fisicamente, e psicologicamente. Una persona, inoltre, vicina alla famiglia, che la esortava a non parlare dell’accaduto, a stare zitta.
La “pornografia del dolore”, che Francesca Ghio vuole evitare, la induce a non soffermarsi sui dettagli dell’esperienza, rifiutando le svariate richieste di interviste dei giornalisti.
“La volontà del mio intervento- ha detto Ghio- era fare qualcosa di diverso affinché il mio messaggio parlasse in maniera più forte, per essere rappresentazione della realtà.
Ho capito di doverlo fare in un momento in cui addormentavo la mia bimba. La violenza che ho subito è andata avanti per mesi, da un uomo di cui mi fidavo, e che nessuno avrebbe pensato potesse essere un mostro: un dirigente genovese, un “bravo ragazzo”. Lui mi diceva- ha aggiunto la consigliera- di stare zitta, che doveva essere un nostro segreto. Il dominio dell’uomo, del padre: la mia mente e il mio corpo sotto la sua autorità. Non sapevo neanche cosa fosse una denuncia a dodici anni. Raccontare- ha concluso- quello che ho subito è voler togliere l’apatia su discorsi di questo tipo, è voler alimentare l’empatia, usare la storia come atto politico”.
FONTE: SKYTG24
