Dopo il dramma, resta solo il dolore e l’amarezza. Gioele Putzu è morto a 9 anni, schiacciato da una porta da calcio prima di un concerto di Fedez a Ozieri (Sassari). Lo show, in programma in quelle ore, non si è fermato. Una scelta che ha scatenato l’ennesima polemica contro il cantante, che si è giustificato spiegando che «prima del concerto ho chiesto un minuto di silenzio per ricordare Gioele».
Non abbastanza per Ivan Putzu, papà della piccola vittima, che sui social ha pubblicato un messaggio indirizzato a Fedez nel quale ha espresso tutto il suo dolore e dispiacere, che si va ad aggiungere a quello di aver visto la morte del figlio con i suoi occhi. ”Ciao Fedez, ti facevo una persona più umana visto che hai dei figli», scrive Putzu. «Io in quel momento che cantavi ad Ozieri – prosegue Putzu – io padre di Gioele il bambino deceduto a 200 metri da te ero per terra con mio figlio chiedendogli di riaprire gli occhi e chiedendo di prendere la mia vita, e di lasciare vivere lui». «Noi abitiamo ad Olbia – prosegue ancora Putzu – siamo venuti a Ozieri perché mio figlio cantava le tue canzoni, e voleva vederti cantare dal vivo. Tutto questo non gli è stato possibile». «Potevi non cantare per una sera e rispettare il mio dolore», la drammatica conclusione.
Al momento nessuna persona risulta iscritta sul registro degli indagati. La pm Maria Paola Asara, titolare dell’inchiesta, ha disposto il sequestro della salma, che è stata trasportata all’Istituto di medicina legale di Sassari, dove nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia. I carabinieri domenica sono tornati sul campo sportivo per fare ulteriori accertamenti e hanno portato via la porta crollata. Si tratta di una porta mobile, di quelle da calcetto spesso utilizzate sui campi per gli allenamenti o per le partite dei piccoli.