L’11 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale delle donne e ragazze nella scienza, un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle disparità di genere ancora presenti nel settore scientifico. La giornata, istituita nel 2015 dall’Assemblea Generale dell’ONU e sostenuta dall’UNESCO, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle disparità di genere ancora presenti nel settore scientifico. Un obiettivo che l’Organizzazione delle Nazioni Unite promuove da sempre, in particolare tramite l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030, che si concentra sulla parità di genere.
Tema centrale di questa giornata è garantire alle donne e alle ragazze pari opportunità nell’accesso alla ricerca e alla carriera abbattendo le barriere che ne ostacolano il pieno coinvolgimento. Quest’anno, la giornata, conclude la settimana Nazionale STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), una iniziativa avviata dalla legge n. 187 del 2023 che punta a sensibilizzare e stimolare l’interesse dei giovani verso le discipline scientifiche. E’un invito a riflettere sulle barriere che ancora oggi impediscono alle donne di accedere pienamente a questi ambiti e a riconoscere il valore del contributo femminile nell’avanzamento scientifico e tecnologico.
L’Agenda 2030 dell’Onu include, infatti, l’Obiettivo 5, incentrato sulla parità di genere e l’emancipazione femminile. Ma quali sono i principali traguardi che l’Onu intende realizzare entro i prossimi 5 anni?
L’Obiettivo 5 mira ad eliminare ogni forma di discriminazione e violenza per tutte le donne, di tutte le età. In particolare, si propone di garantire pari diritti e accesso alle risorse economiche, naturali e tecnologiche, nonché alla piena ed efficace partecipazione delle donne e alla pari opportunità di leadership a tutti i livelli decisionali politici ed economici.
L’obiettivo si articola in nove punti principali:
- 5.1: Porre fine, ovunque, a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze.
- 5.2: Eliminare ogni forma di violenza nei confronti di donne e bambine, sia nella sfera privata che in quella pubblica, compreso il traffico di donne e lo sfruttamento sessuale e di ogni altro tipo.
- 5.3: Eliminare ogni pratica abusiva come il matrimonio combinato, il fenomeno delle spose bambine e le mutilazioni genitali femminili.
- 5.4: Riconoscere e valorizzare la cura e il lavoro domestico non retribuito, fornendo un servizio pubblico, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione di responsabilità condivise all’interno delle famiglie, conformemente agli standard nazionali.
- 5.5: Garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica.
- 5.6: Garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo, come concordato nel Programma d’Azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo e dalla Piattaforma d’Azione di Pechino e dai documenti prodotti nelle successive conferenze.
- 5.a: Avviare riforme per dare alle donne uguali diritti di accesso alle risorse economiche così come alla titolarità e al controllo della terra e altre forme di proprietà, ai servizi finanziari, eredità e risorse naturali, in conformità con le leggi nazionali.
- 5.b: Rafforzare l’utilizzo di tecnologie abilitanti, in particolare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per promuovere l’emancipazione della donna.
- 5.c: Adottare e intensificare una politica sana ed una legislazione applicabile per la promozione della parità di genere e l’emancipazione di tutte le donne e bambine, a tutti i livelli.