La rivoluzione parte dalle strade di Kampala, ma riuscirà a scardinare un sistema radicato?
In Uganda, la lotta contro la corruzione ha trovato nuovi leader: giovani attivisti che, stanchi di vivere in un sistema oppresso da tangenti e ingiustizie, stanno portando la loro battaglia nelle strade di Kampala. Guidati da figure carismatiche come Margaret Natabi, questi movimenti stanno guadagnando forza, coinvolgendo studenti, lavoratori e cittadini comuni, tutti uniti dal desiderio di un futuro migliore.
La corruzione è un problema endemico nel paese, radicato nelle istituzioni governative e nella burocrazia. Secondo l’Indice di Percezione della Corruzione, l’Uganda si colloca tra i paesi più corrotti al mondo, e le promesse fatte dai governi di riformare il sistema sono spesso rimaste parole vuote. Tuttavia, questa nuova ondata di proteste potrebbe segnare un punto di svolta.
Le manifestazioni, iniziate pacificamente, hanno incontrato una crescente repressione da parte delle autorità, ma gli attivisti sono determinati a non fermarsi. Attraverso campagne sui social media, incontri di quartiere e azioni simboliche, stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e portare alla luce le ingiustizie. La domanda che tutti si pongono ora è: riusciranno a scardinare un sistema così profondamente corrotto o il loro movimento verrà soffocato dalle forze del potere?
La risposta arriverà solo con il tempo, ma una cosa è chiara: la lotta contro la corruzione in Uganda è solo all’inizio, e questa generazione è decisa a fare la differenza.
A cura di Elisa Mattia