Non poteva finire peggio per Giorgia Meloni la settimana che ha portato alla rielezione di Ursula Von der Leyen alla poltrona più importante di Bruxelles. L’equilibrio con il quale la nostra Premier era riuscita a governare sino a ora le contraddizioni della sua maggioranza e le tensioni internazionali sembra essere saltato. E anche nelle file di FdI, si ha l’impressione che ormai sia giunto il momento di prendere decisioni “irrevocabili” per non rischiare di farsi travolgere dagli eventi. I rumors dicono che l’incontro di ieri con il Presidente del Consiglio Europeo, il portoghese Antonio Costa, sia finito in scontro quando Costa ha riferito che uno dei primi atti del nuovo Consiglio Europeo sarà quello di abolire il diritto di veto per i singoli Stati. Con il voto all’unanimità, ha spiegato il politico lusitano, non si può più andare avanti a governare l’Unione Europea. L’abolizione del diritto di veto, in sostanza, andrebbe a colpire i conservatori di Ecr e i Patrioti di Orban e Salvini. Una mossa che Meloni considera alla stregua di un golpe, anche perché da elezioni continentali in cui è cresciuta soprattutto la destra è uscito un governo di Bruxelles sempre più spostato a sinistra.
La Premier italiana ha scelto di votare contro la rielezione della Von der Leyen soprattutto per evitare di essere sfiduciata dalla guida di Ecr, il gruppo conservatore di Bruxelles di cui fa parte, e per non rompere definitivamente con Salvini in patria. Ora, però, il voto contrario alla conferma di Ursula presenta il conto, con la nomina di un candidato spagnolo al ruolo di rappresentante speciale dell’Alleanza atlantica al posto del candidato italiano. E mentre in Europa Meloni si lecca le ferite, in Italia è esploso lo scontro fra Forza Italia e Lega, che mina la stabilità del Governo stesso. Si dice che a volere il nuovo corso di FI siano statiPiersilvio e Marina Berlusconi, che sarebbero rimasti delusi da Giorgia. E temono una deriva eccessivamente destrorsa della coalizione. A settembre, Meloni si troverà ad affrontare molti problemi. La nuova manovra economica, la richiesta di flessibilità a una Commissione Europea che è divenuta ostile all’Italia (o perlomeno al suo Governo) e il tentativo di ricucire le file della maggioranza di centrodestra. Un compito da far tremare i polsi, che non consentirà l’ulteriore uso della diplomazia. Sta per giungere l’ora delle scelte, per Giorgia Meloni, per i suoi alleati e per l’esecutivo. E con l’arrivo dell’autunno potrebbero esserci delle sorprese, anche se la nostra Premier è convinta di riuscire a recuperare terreno su entrambi i fronti. Ma stavolta non dipenderà solo da lei.