A marzo, con un anno di ritardo rispetto ai piani iniziali, il grande magazzino francese Printemps aprirà finalmente le sue porte a New York. La grande novità sarà la posizione dello store. Infatti il colosso del lusso scommette sul Financial District, l’ex cuore bancario della città, in piena trasformazione. Non i classici luoghi dello shopping, come la Fifth Avenue o il SoHo; Printemps sorgerà all’1 di Wall Street, in un edificio storico che un tempo ospitava la Bank of New York Mellon.
L’ex emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa Al Thani, che controlla Printemps attraverso la holding lussemburghese Olympe Investments, è l’artefice di questa ambiziosa operazione. L’apertura del department store rappresenta una vera e propria scommessa: il Financial District non è noto per lo shopping di lusso ma è una zona in forte evoluzione, grazie a nuovi sviluppi residenziali e turistici, come dimostra anche il fatto che nel distretto è arrivato il Council of Fashion Designers of America, che si è trasferito nel WSA Building al 161 Water Street a metà del 2024. L’obiettivo della famiglia reale del Qatar è inserirsi in questa trasformazione, creando un polo attrattivo per clienti high-spending e turisti in cerca di esperienze esclusive.
Mentre colossi come Macy’s, Saks Fifth Avenue e Bergdorf Goodman affrontano le difficoltà del post-pandemia, Printemps punta su un format innovativo per differenziarsi. Tanta attenzione al design: gli interni del negozio, infatti, sono stati affidati all’architetto parigino Laura Gonzalez, che ha progettato un ambiente lussuoso, valorizzando la storica cupola dell’edificio.
Inoltre, il department store includerà uno spazio beauty dedicato ai marchi di parafarmacia francese, molto apprezzati dai consumatori americani e dai turisti asiatici. Ma la novità più attesa sarà la selezione di lusso second-hand, intercettando così il trend della moda circolare e dell’economia sostenibile.
La famiglia reale del Qatar punta a trasformare il Financial District in un nuovo hub per lo shopping di alta gamma. Se l’operazione avrà successo, potrebbe innescare un effetto domino, attirando altri brand di lusso in una zona finora poco esplorata per il retail.