E se il leggendario Conte Dracula riposasse davvero nel cuore di Napoli? Un’antica iscrizione funeraria recentemente decifrata nella chiesa di Santa Maria la Nova potrebbe rivoluzionare la storia di Vlad III di Valacchia, la figura reale che ispirò il celebre vampiro della letteratura gotica.
Per anni, voci e leggende hanno alimentato la suggestione che Vlad l’Impalatore fosse sepolto nel capoluogo campano. A rafforzare l’ipotesi sono stati i simboli esoterici presenti sulla tomba, tra cui la figura di un dragone, emblema legato all’Ordine del Drago, a cui Vlad apparteneva.
Ora, grazie al lavoro degli studiosi Mircea Cosma e Cristian Tufan, quel mistero sembra trovare conferma. L’iscrizione, incisa in greco antico e finora rimasta incompresa, è stata tradotta e contiene riferimenti diretti a “Vlad” e al titolo di “sovrano dei Valacchi”. La frase più significativa recita: “A colui che è stato ucciso due volte dai suoi nemici e fu onorato come un martire, il sovrano dei Valacchi, Vlad il Pio, che se ne è andato in pace, lodando sempre Dio, nel luogo dove è sepolto.”
Una scoperta sorprendente che riapre il dibattito sulla morte di Vlad III, storicamente collocata tra il 1476 e il 1477. L’epigrafe suggerisce invece una data diversa: il 20 novembre 1480. Secondo la nuova teoria, Vlad non sarebbe morto in battaglia o per errore dei suoi uomini, come spesso si è creduto, ma avrebbe trovato rifugio proprio a Napoli, dove sarebbe morto in pace e sarebbe stato sepolto con onore.
Un annuncio ufficiale da parte degli studiosi è atteso per l’autunno, e potrebbe gettare nuova luce su una figura storica tanto controversa quanto affascinante. Intanto, Napoli si prepara ad accogliere un turismo curioso e appassionato, attratto non solo dalla storia, ma anche dalla leggenda che, forse, si cela davvero tra le sue pietre antiche.