Torino – Piazza Respighi 9, quartiere Barriera di Milano. Da mesi, un cane Lupo cecoslovacco viveva in condizioni di estremo degrado, prigioniero su un terrazzo colmo di rifiuti e feci, senza cibo né assistenza. Le sue giornate trascorrevano nella solitudine, rotte solo dagli ululati che da tempo avevano allarmato i residenti del palazzo. Una situazione di grave abbandono che, secondo i condomini, andava avanti da oltre un anno. A far esplodere il caso è stata la denuncia pubblica del consigliere comunale Domenico Garcea (Forza Italia), che ha sollecitato un intervento urgente delle autorità. I video diffusi dai cittadini e rilanciati sui social mostravano un animale visibilmente denutrito, circondato dalla sporcizia, incapace perfino di stendersi in un luogo pulito. Un’immagine che ha sollevato un’ondata di indignazione.
Le autorità erano a conoscenza della situazione da tempo. Come confermato dall’assessore alla Polizia Locale Marco Porcedda, il Nucleo di prossimità della Municipale aveva effettuato diversi sopralluoghi nelle scorse settimane, anche con il supporto della Polizia di Stato. Tuttavia, in assenza della valutazione dell’ASL veterinaria, i vigili non hanno potuto procedere con il sequestro dell’animale, lasciandolo in custodia alla coppia di proprietari. Il clamore mediatico ha portato, nella serata di ieri, a un intervento della Polizia Municipale per sedare momenti di tensione tra i cittadini e i proprietari, scesi in strada per portare fuori il cane dopo mesi di abbandono. Ma l’intervento, di fatto, non ha cambiato le sorti dell’animale. Nessun veterinario era presente, nessun sequestro è stato disposto.
Stamattina, al momento dell’incontro programmato con l’ASL e le forze dell’ordine per valutare le reali condizioni del cane, i proprietari risultavano irreperibili. Insieme a loro è sparito anche il cane, facendo temere per la sua sorte. Un’occasione mancata, che ha acceso ulteriormente la rabbia di cittadini, attivisti e associazioni. “È inaccettabile che nel 2025 si debbano ancora tollerare episodi del genere – ha dichiarato Garcea –. Questo è maltrattamento, evidente e documentato. Non possiamo voltarci dall’altra parte”. Le critiche più aspre si concentrano proprio sulla mancata tempestività delle istituzioni. “Non c’è nulla di cui ringraziare – ha scritto un cittadino sui social –. Hanno lasciato un animale a chi lo ha torturato nell’indifferenza generale per mesi”. Anche l’attivista Enrico Rizzi è intervenuto con un post durissimo: “Quando si sono accesi i riflettori, i padroni si sono ricordati del cane. Ma è solo grazie alla pressione popolare se qualcosa si è mosso. Ora sono spariti: un fallimento per tutti”.
Intanto le autorità assicurano che le indagini proseguono e che i proprietari potrebbero essere perseguiti ai sensi della legge regionale 34 del 1993, che tutela gli animali d’affezione. Ma per il Lupo cecoslovacco di piazza Respighi, svanito insieme ai suoi padroni, il futuro resta incerto. Una vicenda che riapre il dibattito sul benessere animale e sull’efficacia delle tutele legali: quante segnalazioni devono essere ignorate prima che la giustizia intervenga davvero?