Bergamo: una città unica e affascinante
Oggi vi porterò con me in un altro posto incantevole ed affascinante d’Italia, a Bergamo. Una delle città d’arte più importanti della Lombardia, per chi viene dalla pianura appare improvvisamente come una visione straordinaria. E’ situata alle porte delle Alpi italiane e dei Grandi Laghi (a circa 40 km da Milano e 100 da Verona). La città è conosciuta per la sua principale caratteristica, due città in una, frutto della sua storia: la Bergamo Alta (Sìta Alta) è il nucleo antico della città e domina l’intera regione bergamasca; mentre il nuovo sviluppo urbano e commerciale si è formato ai piedi dell’antica fortificazione, nell’area chiamata Bergamo Bassa (Sìta Bassa). Bergamo ha una popolazione di circa 120.000 abitanti, ed è acclamata a livello italiano e internazionale come una città di rara bellezza. Ogni anno, un numero sempre maggiore di turisti la visita, complice anche il nuovo boom dei trasporti arrivato con i voli low cost, Ryanair in modo particolare. Uno dei più importanti scali internazionali del Nord Italia è diventato in pochi anni il vicino Aeroporto di Milano-Bergamo Oro al Serio.
Ma ritorniamo a parlare delle due città di Bergamo: La Città Alta o “sopra” come la chiamano gli abitanti, costruita nel Medioevo appare circondata da mura, torri e campanili che fendono l’aria. Le sue mura sono quelle costruite quando queste terre erano (sono) dominio di Venezia. Cominciando dalle sue origini si estende attraverso il cuore delle Alpi Orobie; l’ambiente naturale e il paesaggio, le città e il tipo di economia, le persone e le loro tradizioni, sono tipiche delle zone di montagna. Qui incontriamo i vecchi palazzi di pietra grigia, mura rocciose, un architettura umana che si sta amalgamando in un equilibrio perfetto con la natura che colora d’azzurro intenso cielo e di bianco le alte montagne.
Come la Città Alta, anche la Città Bassa, possiede diverse testimonianze artistiche di valore. La divisione della città infatti non è recente e pare che sia originaria addirittura del periodo romano, a quando la parte alta veniva chiamata “Civitas” e quella bassa “ suburbia”.
Le leggende e misteri, ricordi e memorie storiche: il Cavaliere Ignoto, i Massi di Roncobello, il poltrone del Diavolo…
Lontano dalla folla e dai clichè abituali, conservando tesori nascosti c’è una Bergamo misteriosa intorno a cui aleggiano leggende e misteri, ricordi e memorie storiche, che ancora oggi si possono scoprire. Leggende e storie che vale la pena scoprire e lasciarsi raccontare del borgo sospeso nel tempo.Bergamo ha origini molto antiche. Il periodo cosiddetto “orobico” attesta il primo insediamento cittadino, dagli Orobi, una popolazione celto-ligure che abitò l’area dove oggi sorge la città sin dall’età del ferro. Una famosa leggenda narra che Cydno, figlio del capostipite della popolazione degli Orobi, tracciò un primo confine con un aratro. Egli collocò l’insediamento di Barra tra il colle della Fara e quello di Sant’Eufemia (nell’attuale Bergamo Alta). Alcune vicende inerenti la sepoltura di Bartolomeo Colleoni (condottiero e capitano di ventura italiano morto il 2 novembre 1475), hanno assunto le sembianze di vere e proprie leggende. Egli in previsione della sua morte, aveva fatto costruire un mausoleo. Per molti secoli nessuno aveva mai messo in dubbio che Bartolomeo Colleoni fosse stato sepolto all’interno del monumento. Tuttavia, non era mai stata dimostrata l’effettiva collocazione delle sue spoglie. In particolare, il priore della Chiesa di Santa Maria Maggiore, monsignor Locatelli, sosteneva che il corpo del Colleoni non fosse deposto nel suo mausoleo. Una domanda cominciò a farsi strada insistentemente tra gli storiografi e persino tra i semplici cittadini bergamaschi: dove era sepolto Bartolomeo Colleoni?
Un altro dei misteri della provincia di Bergamo nasce proprio nella località Roncobello, nelle Valli Orobiche. A oltre un migliaio di metri di altezza, su una cima rocciosa, ci sono rocce che non sembrano proprio rocce! Si tratta di ben 11 massi in porfido rossiccio, alti da 2,5 a 3 metri , che risultano allineati in maniera tutt’altro che normale. Sarà stato l’uomo o la natura? Le ipotesi sono numerose. Secondo gli studiosi, si tratta di una struttura megalitica, realizzata tantissimo tempo fa a scopo difensivo oppure per motivi religiosi. Questo è uno dei misteri della provincia di Bergamo, che ancora non è stato risolto. Quale sarà la verità?Dalla storia alla leggenda: il”Poltrone del Diavolo”, tra Bergamo e Seriate; c’è un portale molto speciale. I suoi stipiti sono ampi e il suo alto frontone, realizzato in pietra di Zandobbio, fa decisamente la sua figura. Questo portale aperto è situato all’ingresso del viale che conduceva ad una casa di campagna che ormai è andata distrutta. La porta venne costruita nel 1550, ad occuparsene fu Sandro de Sanga , su richiesta del Conte Gian Giacomo Tasso, ovvero il proprietario di quel casale di campagna. Sul frontone fece incidere lo stemma della sua famiglia e una scritta in latino che ne indicava l’appartenenza. Da questa storia parte la leggenda della Porta del Diavolo di Bergamo. Si dice che la struttura fu costruita dal diavolo in persona, in una sola notte. Si racconta persino che, senza alcun particolare perché , la porta fu distrutta e ricostruita in una delle notti seguenti. Nessun costruttore venne ritrovato, ma il giorno successivo si sentì solamente un forte odore di zolfo. Quell’odore si sentirebbe ancora tutt’oggi, fatto che rimane molto inquietante.
Tra misteri, leggende e storie, Bergamo è unica! Ci offre tantissimo; tra Piazze, Palazzi, Castelli , Musei, Chiese, passaggi misteriosi, questa città incantevole è tutta da scoprire!