La storia di Giuseppina Maria Rista, detta Pinuccia, continua a tenere l’Italia col fiato sospeso. La donna, 71 anni, viveva in condizioni di estrema povertà a Torino, ma alla sua morte si è scoperto che possedeva un patrimonio superiore a 5 milioni di euro. Il caso è al centro di un processo che dovrà stabilire se l’erede universale da lei nominato, Enzo Pinelli, abbia approfittato di una sua presunta incapacità per ottenere tutto il suo patrimonio.
Enzo Pinelli, che si definisce un amico della donna, ha raccontato al Corriere della Sera come è nata la loro conoscenza: «Ho conosciuto Pinuccia una ventina di anni fa all’ospedale Gradenigo. Eravamo entrambi in attesa di una visita e, dopo aver parlato un po’, le ho dato un passaggio in macchina. Da lì è iniziata una frequentazione che è durata anni, trasformandosi in una relazione durata 4 o 5 anni. Anche dopo esserci lasciati, abbiamo mantenuto buoni rapporti. Ogni tanto andavamo a pranzo insieme, oppure passavo a trovarla per assicurarmi che stesse bene».
Secondo Pinelli, Pinuccia non aveva legami con i suoi parenti, lontani e residenti a Saluzzo. Dopo la sua morte, Pinelli racconta di essere rimasto scioccato nello scoprire che il corpo della donna era stato sepolto in un campo comune, senza alcun ricordo tangibile: «Mi sono adoperato per mettere una sua foto sulla lapide». Entrando nel suo modesto appartamento di via Oropa, usando un doppione delle chiavi che lei stessa gli aveva affidato anni prima, ha trovato un’agenda che avrebbe cambiato tutto.
Il testamento nell’agenda
Pinelli spiega di aver rinvenuto nell’agenda di Pinuccia quello che si è rivelato essere il suo testamento: «Mentre cercavo una sua foto, ho trovato questa agenda e, sfogliandola un mese dopo, ho letto le sue ultime volontà. Su consiglio di un amico, mi sono rivolto a un notaio che mi ha confermato che si trattava di un documento valido. Il testamento è stato pubblicato il 5 novembre 2021».
Il documento nomina Enzo Pinelli unico erede del patrimonio milionario della donna. Tuttavia, i familiari della defunta hanno sollevato dubbi sulla legittimità di quel testamento e sulla reale capacità di Pinuccia di intendere e volere al momento della redazione. Da qui l’apertura di un procedimento giudiziario che dovrà chiarire se ci sia stata manipolazione o se le volontà della donna siano state rispettate.
Un processo per fare chiarezza
La vicenda ha suscitato grande interesse nell’opinione pubblica, non solo per il mistero legato alla figura di Pinuccia, ma anche per il tema del rispetto delle volontà delle persone più fragili. Il processo, che inizierà a giorni, sarà decisivo per accertare la verità su una storia che mescola solitudine, amicizia e inaspettata ricchezza.