lunedì, Febbraio 10, 2025
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MALTRATTAMENTI E ABUSI FISICI IN UNA CASA DI RIPOSO A LATERA

Maltrattati, insultati, vessati, persino legati ai letti per ore. È l’incubo che si è consumato tra le mura di una casa di riposo a Latera, in provincia di Viterbo. Qui, dove gli anzianiscreenshot 20250122 162107 google avrebbero dovuto trovare conforto e assistenza, sono stati invece sottoposti a un trattamento che nessun essere umano dovrebbe mai subire. «Stai zitta, sei un cadavere», «sei inutile alla società», «sei un morto che cammina»: queste le frasi agghiaccianti rivolte agli ospiti, parole che si sono sommate a violenze fisiche e psicologiche inimmaginabili. Violenza sessuale e maltrattamenti agli anziani ospiti della casa di riposo.L’indagine è partita dalla segnalazione di alcuni ex dipendenti della casa di cura, che hanno riferito di un sistema consolidato di maltrattamenti e abusi fisici e psicologici da parte dei colleghi: nella scorsa primavera erano state installate alcune telecamere che per i mesi successivi hanno ripreso ciò che accadeva, permettendo così la formulazione delle accuse. In base a queste ricostruzioni le persone colpite dai maltrattamenti sarebbero 21, ma le indagini non escludono possano essere state anche di più e che alcuni casi non siano ancora emersi: finora nessuna di queste persone aveva mai denunciato cosa stava subendo.Gli ospiti della struttura sarebbero stati lasciati spesso senza acqua né cibo e in diversi casi sarebbero stati legati al letto con bende e fascette, talvolta con anche anche la bocca coperta per impedire loro di lamentarsi. Le indagini hanno ricostruito che una donna sarebbe rimasta legata al letto per più di 24 ore. Gli ospiti sarebbero stati poi sottoposti a continui strattonamenti, percosse, e violenze verbali sulle loro condizioni di salute e la loro età: «morirai presto», «puzzi», «tuo figlio ti ha lasciato qui perché non ti sopportava più».C’è poi un caso di violenza sessuale, per ora l’unico rilevato dalle indagini, verso una donna che sarebbe stata presa di mira da un operatore, il quale l’avrebbe tormentata con ripetuti approcci sessuali, anche quando lei era legata. Secondo le indagini in alcuni casi avrebbe usato anche un bastone.Una donna era stata costretta da uno degli aguzzini a cantare ‘mamma son tanto felice’, per poi ricordarle che la madre era morta. “Morirai, di sporco. Morirai prima o poi, spero presto per te”. Dalle indagini emerge un quadro sconvolgente di miseria umana e mancanza totale di valori di:rispetto, amore, dignità e condivisione. 

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