Con soddisfazione l’ Umanità tutta, più precisamente che professa ogni genere di confessione, ha appreso con piacere che Francesco sta per tornare a casa. Sta per lasciare la sua stanza occupata al Policlinico Gemelli, non per trasferirsi negli Appartamenti Vaticani, ma per raggiungere la sua residenza abituale, quella di Santa Marta, dove vive da quando è salito sul trono di Pietro. Lunga vita a Francesco, esclameranno anche i laici e da oggi piano piano le notizie sulla salute del Capo della Chiesa Cattolica inizieranno a occupare, almeno così dovrebbe essere, sempre meno spazio nelle menti umane. Le stesse porranno minore attenzione di quanta dedicata fino a oggi, a buona voglia o a forza, all’argomento dai mezzi dell’ informazione. Chiosa d’ordine: queste righe non vogliono in alcun modo avanzare critiche per come viene gestito quell’ argomento, ma è proposto con l’ animo di far riflettere. Altrettanto vuol valere l’osservazione sul come venga proposta la narrazione dei fatti di guerra contornati dalle informazioni sugli effetti che essi provocano su chi non è direttamente coinvolto nelle operazioni belliche. Lo spazio e il tempo dedicato all’ informazione su tutto quanto avviene nel Paese, nella Casa Comune e nel resto del Mondo, si trova a essere ridotto all’ultimo terzo disponibile perché possa essere utilizzato dai professionisti del settore. È un’ interesse ridotto alla terza parte degli argomenti trattati e tutto ciò evidenzia carenze che, ancora in tempi normali, hanno dato dimostrazione di quanto sia necessario il loro regolare funzionamento. Oltre che degli argomenti della più alta valenza, paragonabili ai Dialoghi sui Massimi Sistemi di cui scrisse Galileo Galilei, quelli che accompagnano la quotidianità dell’esistenza di questo mondo. Nel sottolineare quanto sia necessario che per il pianeta sia trovata al più presto una soluzione dalla portatala più ampia possibile alla guerre, può essere interessante stabilire che nel settore sacro il problema sì è fortemente ridimensionato, mentre in quello profano si sta concentrando anche l’attività di quanti comandano nel mondo. Resta da raddrizzare l’ordinaria gestione del vivere quotidiano, senza dimenticare il suo condizionamento dai fatti straordinari descritti innanzi. Da quanto sopra esposto, non dovrebbe sfuggire ai comuni mortali che l’impresa sarà tutt’altro che facile. Del resto si è da sempre detto “per aspersa ad astrae” il mondo attualmente sembra essere proprio in una fase del genere. Con l’augurio che raggiunga al più presto il traguardo.