Signor Hvidkjær, può illustrare la missione e la visione di Europe Dialogue e il suo obiettivo di promuovere il dialogo informale tra cittadini, imprese e politici in tutta Europa?
È nato come progetto chiamato “Peopleambassador – Dialogo transfrontaliero” con viaggi di ricerca in Ucraina, Kosovo e viaggi di studio presso l’UE. Ho svolto attività di sensibilizzazione a livello globale presso tutti i gruppi menzionati.
Per quanto riguarda la sua esperienza professionale, quali sono le sfide e le opportunità più significative per il coinvolgimento dei cittadini nelle discussioni sull’Europa e le sue istituzioni, come l’UE e la NATO?
Sfida: Spesso si ha la sensazione che Bruxelles sia lontana e le persone dimenticano di far parte sia dell’UE che della NATO. È difficile convincere le persone a partecipare alle riunioni sull’UE quando le elezioni europee sono lontane.
Opportunità: Numerosi finanziamenti consentono di organizzare incontri di dialogo sulle relazioni internazionali. Una maggiore consapevolezza del ruolo importante delle ONG nel sistema per creare un dialogo sulle organizzazioni internazionali.
Come percepisce l’evoluzione del ruolo della Danimarca nell’UE, in particolare alla luce della sua prossima presidenza nel 2025 e della sua candidatura al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite?
Un’ottima opportunità per guidare l’agenda dell’UE e presentare la Danimarca agli altri paesi dell’UE, grazie agli incontri in 4 diverse sedi durante la presidenza dell’UE. La Danimarca fa ora parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio nel marzo 2025, con eventi organizzati secondo l’agenda danese.
Quali spunti ha tratto dai suoi dialoghi con i cittadini di 25 paesi negli ultimi anni e in che modo questi spunti influenzano il suo lavoro con Europe Dialogue?
Comprendere meglio quanto sia diversificato il mondo e quanto sia importante mettere in pratica il motto dell’UE, “Uniti nella Diversità”, con una prospettiva circolare.
Potresti condividere le tue riflessioni sull’importanza dei dialoghi informali nel plasmare l’opinione pubblica e le politiche in materia di integrazione e cooperazione europea?
La consapevolezza del dialogo è una comunicazione soft, in cui si desidera ascoltare e comprendere, ed è migliore del dibattito o della discussione.
Come vincitore del Premio Cittadino UE nel 2022, quali ritieni siano i contributi chiave che individui e organizzazioni possono apportare per promuovere la cooperazione e i valori condivisi all’interno dell’UE?
Parli ripetutamente dell’importanza dei valori dell’UE nel Trattato e trasformi le parole in azioni.
Nel tuo libro sul Dialogo Europeo, quali temi o messaggi chiave trasmetti ai tuoi lettori riguardo al futuro dell’Europa?
Continuare nello spirito di *Cofoe – Conferenza sul futuro dell’Europa 2021-22. Sto ancora lavorando al follow-up nazionale di *Cofoe, intitolato “Danimarca nel Mondo 2025”, con 5 ruoli di spicco in organizzazioni internazionali.
Quale ruolo vede per organizzazioni come Europe Dialogue nell’affrontare le attuali sfide globali, come il cambiamento climatico, la migrazione e la sicurezza, nel contesto della cooperazione europea e internazionale?
È giusto riconoscere che siamo un piccolo attore e che anche i piccoli passi e contributi sono importanti.
Cosa pensa della politica espansionistica del Presidente Trump riguardo all’acquisto della Groenlandia?
Ho cercato di fare un bilancio del secondo mandato di Trump e di essere più obiettivo che emotivo, ma sono preoccupato e preoccupato per la tendenza ad adottare un approccio più imprenditoriale che diplomatico.