venerdì, Marzo 21, 2025
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Isola Groenlandia: Storia, risorsi naturali e controversei internationali

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La Groenlandia, la più grande isola del mondo, si trova nell’Oceano Artico, tra il Nord America e l’Europa. È situata a nord-est del Canada e a sud-ovest dell’Islanda, con una superficie di circa 2.166.086 km². La maggior parte dell’isola è coperta da un vasto ghiacciaio, che rappresenta circa l’80% del territorio. La Groenlandia ha una popolazione di circa 56.000 abitanti, la maggior parte dei quali sono inuit, e la sua capitale è Nuuk.

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I coloni danesi scoprirono la Groenlandia nel X secolo, quando il navigatore norvegese Erik il Rosso, esiliato dalla Norvegia, raggiunse l’isola e la colonizzò. Erik il Rosso fondò il primo insediamento europeo in Groenlandia intorno all’anno 985, dando inizio a un periodo di colonizzazione vichinga che durò fino al XIV secolo. Sebbene la Groenlandia fosse già abitata da popolazioni inuit, l’arrivo dei coloni danesi ha segnato un’importante fase nella storia dell’isola, influenzando la sua cultura e la sua economia.

La Groenlandia fu colonizzata dalla Danimarca nel XVIII secolo e, nel 1814, attraverso il Trattato di Kiel, fu confermata come parte del Regno di Danimarca. Nel corso del tempo, l’isola è stata amministrata come una colonia e, nel 1953, è diventata parte integrante del Regno di Danimarca, avendo lo status di provincia. Nel 1979, la Groenlandia ottenne un grado di autonomia e, nel 2009, fu adottato un nuovo statuto che ampliò l’autonomia, offrendo all’isola un maggiore controllo sulle proprie questioni interne

La Groenlandia è ricca di risorse naturali, tra cui minerali, petrolio e gas naturale. Le risorse minerali includono rame, zinco, oro e uranio, e l’esplorazione di queste risorse è aumentata negli ultimi decenni, soprattutto nel contesto dei cambiamenti climatici che facilitano l’accesso a zone più remote. Inoltre, la Groenlandia ha un potenziale significativo nel settore della pesca, in particolare per quanto riguarda il pesce bianco e i gamberi, che vengono esportati in tutto il mondo.

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L’economia della Groenlandia è in gran parte dipendente dai sussidi da parte della Danimarca, che rappresentano una proporzione significativa del PIL dell’isola. Tuttavia, la Groenlandia sta gradualmente sviluppando il proprio settore privato, in particolare nei settori del turismo e della pesca. Inoltre, c’è un crescente interesse da parte degli investitori internazionali per l’esplorazione delle risorse naturali, il che potrebbe trasformare l’economia dell’isola nei prossimi anni.

Nel 2019, il presidente americano Donald Trump ha suscitato controversie internazionali esprimendo interesse ad acquistare la Groenlandia dalla Danimarca. Questa proposta è stata accolta con opposizione sia da parte del governo danese che della popolazione groenlandese, che ha ritenuto che l’isola non fosse in vendita. Il primo ministro danese, Mette Frederiksen, ha dichiarato che la Groenlandia non è in vendita, e le reazioni in Groenlandia sono variate dall’amusement all’indignazione.

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Donald Trump, recentemente insediato, ha posto l’accento sulla rivendicazione della Groenlandia, suggerendo persino la possibilità di utilizzare la forza militare o pressioni economiche per ottenere il controllo dell’isola dalla Danimarca.Un recente sondaggio ha rivelato che quasi il 50% dei danesi considera gli Stati Uniti una minaccia significativa per la Danimarca, a seguito dei commenti del presidente Donald Trump riguardo alla possibile annessione della Groenlandia. Secondo quanto riportato dal quotidiano The Guardian, la maggior parte schiacciante dei rispondenti si oppone all’idea che l’isola diventi parte degli Stati Uniti.Il sondaggio ha mostrato che il 46% dei danesi percepisce gli Stati Uniti come una minaccia “molto grande” o “abbastanza grande” per il loro paese. Questa cifra supera quella di coloro che si sentono minacciati dalla Corea del Nord (44%) o dall’Iran (40%).

In contrasto, la Russia è vista come una minaccia molto più seria, con l’86% dei rispondenti che considera Mosca una preoccupazione principale. Per quanto riguarda la Groenlandia, il 78% degli intervistati si è dichiarato contrario alla vendita dell’isola agli Stati Uniti, mentre il 72% ha sottolineato che la decisione finale dovrebbe spettare alla Groenlandia, non alla Danimarca.

In un’intervista al quotidiano tedesco “Welt am Sonntag”, Robert Brieger, capo del Comitato Militare dell’Unione Europea, ha proposto di stazionare truppe europee in Groenlandia, affermando che questo potrebbe inviare un messaggio forte e contribuire alla stabilità della regione. La Francia è stata il primo paese dell’UE a annunciare che invierà truppe in Groenlandia, su richiesta della Danimarca.Gli Stati Uniti già possiedono una base militare in Groenlandia, nota come Base Aerea Pituffik, situata nel nord-ovest dell’isola, che ha una popolazione di meno di 60.000 abitanti e si trova a 1.500 km dal Polo Nord. Questa è l’unità militare americana più a nord e ospita la 12ª Squadriglia di allerta spaziale, che opera un sistema di rilevamento precoce dei missili balistici, oltre al Distaccamento 1 della 23ª Squadriglia di Operazioni Spaziali, parte della rete globale di controllo satellitare.

La base ha una pista di 3.000 metri e gestisce annualmente oltre 3.000 voli internazionali e americani, avendo anche il porto di acque profonde più a nord del mondo.

In questo contesto di tensioni, la Danimarca ha annunciato un aumento significativo del budget per la difesa della Groenlandia, con un’allocazione aggiuntiva di oltre un miliardo di euro, solo un giorno dopo che Trump ha affermato che il controllo dell’isola è essenziale per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

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