giovedì, Gennaio 16, 2025
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Istat, a dicembre inflazione stabile. Occupazione in calo per i giovani

di Andrea Varone

A novembre la disoccupazione scende al 5,7%, in calo di 0,1 punti rispetto al mese precedente. Aumenta però il tasso di disoccupazione tra i giovani, che raggiunge il 19,2%, con un balzo di 1,4 punti. Lo comunica l’Istat, che rileva anche una diminuzione di 24mila persone in cerca di lavoro, soprattutto tra le donne e nella fascia di età tra 25 e 49 anni. Tra gli uomini e le altre classi di età si registra invece un lieve aumento.

Il numero complessivo degli occupati cala leggermente, con 13mila persone in meno, per un totale di 24 milioni e 65mila lavoratori. I dipendenti a termine diminuiscono e si fermano a 2 milioni e 652mila. I dipendenti permanenti aumentano, toccando quota 16 milioni e 264mila, mentre gli autonomi restano stabili a 5 milioni e 149mila.

Rispetto a novembre dello scorso anno, l’occupazione cresce di 328mila unità. Questo risultato è legato all’aumento di 500 mila dipendenti permanenti e 108mila autonomi, che compensano la perdita di 280mila contratti a termine. Il tasso di occupazione rimane fermo al 62,4%, mentre quello di inattività sale leggermente al 33,7%.

 

Prezzi sotto controllo, inflazione stabile a dicembre

A dicembre, l’inflazione rimane stabile all’1,3%, secondo le stime preliminari dell’Istat. La media del 2024 si chiude con un incremento dell’1,0% dei prezzi al consumo, in netto calo rispetto al +5,7% del 2023.

La discesa dell’inflazione è dovuta principalmente al forte calo dei prezzi dei beni energetici, che segnano un -10,1% rispetto al +1,2% del 2023. Anche i prezzi dei beni alimentari rallentano, passando da +9,8% a +2,3%. Nonostante il calo, i prodotti alimentari continuano a crescere più velocemente rispetto all’inflazione generale.

Il carrello della spesa

Rallenta il carrello della spesa rallenta. I beni alimentari, per la cura della casa e della persona crescono dell’1,9% a dicembre, rispetto al +2,3% del mese precedente. I prodotti acquistati più frequentemente segnano invece un aumento leggero, passando da +1,6% a +1,8%.

I dati confermano una netta attenuazione dell’inflazione rispetto al 2023. Il trascinamento verso il 2025 si ferma a +0,3%, segno di una situazione economica più stabile per le famiglie italiane.

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