domenica, Marzo 16, 2025
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L’ ESERCIZIO DELLA SATIRA ATTRAVERSO LA METRICA DELLA FILASTROCCA, di MARIA TERESA LIUZZO

Test456
Test123

                      FILASTROCCHE DI MARIA TERESA LIUZZO

L’ ESERCIZIO DELLA SATIRA ATTRAVERSO LA METRICA DELLA FILASTROCCA

 

 

LA MEGERA E LA SIRENETTA

Ciliegi in fiore ad Alberobello
pensieroso è il menestrello
con lo sguardo al sol levante
e il sorriso accattivante.
La megera deleteria
inseguì una capinera:
giunse l’eclissi e fu subito sera.
Rincorse Ercole tra le Colonne
troppi inganni e false donne.
Nella bolgia gran lussuria,
la megera spazzatura.
– ”Vuoi il premio o l’attestato?”
Qui le selve sono oscure,
qui si giocano le teste,
se in alto vuoi arrivare mostra le tue tette.
E’ un demonio sulla vetta,
lei le usa, le spreme e le getta.
Arlecchino è a capo chino,
Pulcinella sempre in festa.
la dirimpettaia perde la testa.
Il Vesuvio è un’esplosione
alterata è la visione
e scambia la luna per un lampione.
La fatina ricciolina, sullo scoglio in riva al mare
in costume luccicante- da far perdere la testa,
è la bella sirenetta.
Senza senno e senza dolo vendono l’anima
e s’inchinano al suolo.
Nello svendersi è il ”pedaggio”
a mille miglia si estende il raggio.
Spacciano versi-spazzatura:
dove finirà la CUL-TURA?
Sanguisughe assatanate
siete corpi senza sangue
nessun suono dalle cetre:
siete morti, siete pietre!

Maria Teresa Liuzzo

 

 

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