Viviamo in un periodo storico molto particolare, anzi, uno dei più particolari di tutti i tempi, se non addirittura quello più particolare, tra guerre, questioni geo-politiche, crisi economiche, nuova corsa allo spazio e tantissimo altro ancora in cui, soprattutto la tecnologia, corre davvero velocissima, molte delle quali inventate dapprima in ambiti militari, e ci sta letteralmente portando nel futuro, tra situazioni davvero affascinanti ma anche delle notevoli preoccupazioni.
Sono tantissimi gli avanzamenti tecnologici che in questi ultimi anni si sono rivelati fondamentali, basti pensare ad esempio con la telefonia, divenuta parte integrante delle nostre vite; molte tecnologie avanzate, però, sono state progettate anche nel settore medico, uno dei più delicati, dove fare le cose con Coscienza è un imperativo davvero sacrosanto.
Con tale premessa, una delle recenti invenzioni in campo medico, più precisamente nel settore della bioingegneria, ovvero tutte quelle tecnologie che vengono applicate agli esseri viventi (come ad esempio l’utilizzo di macchinari diagnostici tipo con le TAC oppure gli esoscheletri per camminare tra cui il famosissimo TWIN e gli esoscheletri da lavoro per migliorare le prestazioni lavorative), è la prima batteria commestibile.
Un vero e proprio passo storico per quanto riguarda la scienza!
Prima di parlarne, però, è importante distinguere, per non creare confusione, i termini di bioingegneria che ho già spiegato e biotecnologia che è invece l’ingegnerizzazione di esseri viventi per un determinato bisogno, come ad esempio con la realizzazione dei robot viventi chiamati Xenobot.
Detto questo, ritorniamo alla prima batteria commestibile.
Tale invenzione, molto particolare, è tutta italiana ed è stata messa a punto dall’I. I. T. di Milano, ovvero l’Istituto Italiano Di Tecnologia, dal distaccamento del centro di ricerca scientifica con sede a Genova, da una squadra coordinata dallo Scienziato Senior Di Ruolo o Tenured Senior Scientist di nome Mario Caironi.
Il Direttore Scientifico Dell’Istituto Italiano Di Tecnologia si chiama invece Giorgio Metta, tra l’altro orgogliosissimo di tale importantissima invenzione.
Questa particolare prima batteria commestibile, proprio per essere edibile, è formata da pochi e semplici ingredienti commestibili, è il caso di dire, che, però, nella loro coesione, svolgono un compito davvero notevole; il tutto è stato esplicato in un interessantissimo studio scientifico sul paper scientifico WILEY ONLINE LIBRARY. 1
Gli ingredienti in questione sono la Vitamina B2 (chiamata anche Riboflavina ed utile per assorbire moltissimi nutritivi, infatti tale vitamina a base di amminoacidi va a formare alcuni importantissimi enzimi, a base proteica, utili a dissolvere i cibi e quindi a svolgere un processo di catalizzazione biologica, ovvero un’accelerazione di un processo chimico che può essere biologico, organico oppure non biologico, per produrre, in questo caso, energia e sostentamento; infatti, un’eventuale mancanza di tale importantissima Vitamina, comporta ad un generale indebolimento e nei bambini addirittura all’arresto della crescita), quercetina o quercitrina (un flavonoide ubiquitario, quindi derivato da alcuni carboidrati chiamati anche zuccheri, presente in grande quantità in mandorle, capperi, pomodori, vino rosso ed eccetera, fungendo talvolta anche da pigmento naturale; svolge un importantissimo ruolo antiossidante, antiinfiammatorio e protettivo del microcircolo per evitare problemi venosi anche gravi come ad esempio le emorroidi ed il gonfiore alle gambe; è utile anche nella prevenzione del cancro), il carbone attivo chiamato anche carbone vegetale (ovvero del carbone non tossico, adeguatamente prodotto dalla combustione di varie Specie di legno tra cui, i principali, di pioppo, salice, betulla ed altri; viene poi finemente lavorato per renderlo una polvere sottile e particolarmente porosa che funziona come una sorta di “spugna assorbi tutto” per garantire dei potenti effetti benefici all’organismo umano tra cui effetti purificanti, anti tossici, anti veleni soprattutto contro i veleni dei funghi, contro i gas intestinali e tantissimo altro ancora per un vero e proprio toccasana), alghe nori (quelle comunemente utilizzate per la preparazione del sushi), cellulosa (anch’esso uno zucchero), Oro alimentare (come quello utilizzato nella pasticceria di lusso e prodotto prima appiattendo l’Oro in foglie leggiadre sottilissime e poi trattandolo adeguatamente per purificarlo da eventuali contaminazioni come ad esempio di metalli pesanti), la cera d’api (quella secreta per l’appunto dalle simpaticissime api per costruire gli alveari e per proteggere il preziosissimo miele, il polline e le larve; la cera d’api ha generalmente una base chimica lipidica e di idrocarburi con tracce di acidi ed altre sostanze chimiche in minori quantità) ed infine l’acqua.
Ecco un’immagine, molto suggestiva, di questi ingredienti:
Quindi, per la prima batteria commestibile, come vengono utilizzati questi componenti?
In primis, la Vitamina B2 ha una funzione di anodo, ovvero il polo negativo della batteria dove avviene la semireazione elettrica di ossidazione, la quercetina ha, invece, la funzione di catodo, ovvero il polo positivo della batteria dove avviene la semireazione elettrica di riduzione.
Queste 2 componenti funzionano da elettrodi proprio per permettere il passaggio degli elettroni dell’elettricità come avviene, ad esempio, nei diodi dei circuiti elettrici che servono proprio a raddrizzare letteralmente la corrente per indirizzarla in una determinata direzione per la funzione elettronica e/o software che si desidera.
Un diodo è principalmente costituito da Germanio, Silicio, Alluminio ed Arseniuro Di Gallio, quest’ultimo utilizzato particolarmente nei diodi laser per via della sua struttura rifrattiva.
Chiarito questo aspetto, la prima batteria commestibile è costituita, poi, dal carbone attivo vegetale che svolge il ruolo di elettrodo centrale, quindi con funzioni di conduzione elettrica e per trattenere gli elettroni, l’alga nori svolge il ruolo di separatore per evitare i corti circuiti nelle batterie, la cellulosa fa poi da base all’Oro alimentare che funge da collettori esterni per far passare letteralmente ed appunto l’elettricità nella batteria ed infine, il tutto, è avvolto nella cera d’api per permettere di realizzare una capsula di facile deglutizione ed anche un gusto relativamente gradevole, ci mancherebbe altro.
L’acqua, infine, svolge il ruolo di elettrolita, ovvero di conduttore elettrico per ricaricare questa prima batteria commestibile.
E’ davvero utile chiarire un importantissimo aspetto, ovvero che la tensione elettrica della prima batteria commestibile è tale da non provocare alcun danno al corpo umano, infatti, la batteria di prova testata dagli scienziati, ha funzionato a 0,65 V, sostenendo una corrente di 48 µA per 12 minuti, alimentando, in tale lasso di tempo, una piccola lampadina LED; quindi nulla di pericoloso per la propria salute.
Ecco un’immagine, veramente estremamente impressionante, di tale sperimentazione:
Ma, giunti a questo punto, è lecito domandarsi: a cosa può essere utile la prima batteria commestibile?
Innanzitutto, può essere utilizzata come un importantissimo sistema diagnostico, utilizzandola per analizzare proprio, del resto viene ingerita e la deglutizione deve comunque essere piacevole, l’apparato gastrointestinale con la massima precisione e con la minima invadenza, abbinandola eventualmente anche a qualche piccola telecamerina, a differenza di esami più invasivi come ad esempio le gastroscopie, testare la qualità dei cibi, testare la qualità dei cibi sottoforma di bolo alimentare (ovvero subito dopo la masticazione, mista alla saliva con i relativi enzimi, nello stomaco e quindi all’inizio dell’apparato digerente) oppure per facilitare le analisi mediche tra cui le stesse analisi del sangue, delle urine e delle feci o anche le ecografie, le radiografie, le risonanze magnetiche oppure le TAC con mezzo di contrasto.
A tale ultimo proposito, può essere utilizzata proprio questa prima batteria commestibile come mezzo di contrasto in sostituzione ad altri mezzi di contrasto classici, come ad esempio Iodio, Ossido Di Ferro oppure carbone attivo vegetale che potrebbero avere dei maggiori effetti collaterali oltre che a periodi di smaltimento maggiori tramite le urine, le feci, la sudorazione, la respirazione ed il metabolismo in generale.
Ovviamente, i tempi di durata della medesima prima batteria commestibile andrebbero calcolati prendendo in considerazione la stessa digestione, infatti la capsula di cera d’api permette una gastro resistenza nel primo tratto digestivo, prima di essere dissolta dai succhi gastrici ed assorbita nell’organismo a partire dall’intestino; quindi andrebbe per l’appunto migliorata.
Otre a questo, la prima batteria commestibile, può essere utilizzata per alimentare dei robot edibili utilizzabili a livello curativo oppure delle apparecchiature di bioingegneria letteralmente di vitale importanza come ad esempio gli importantissimi pacemaker, o suoi simili tra cui gli utilissimi defibrillatori sottocutanei in italiano, che servono a mantenere attivo il cuore, uno degli organi più importanti, in pazienti cardiopatici.
Infatti, i pacemaker, necessitano di piccoli interventi chirurgici per essere cambiati quando la propria batteria si esaurisce, dato che la medesima batteria degli stessi è parte integrante di un pacemaker; pur non essendo un intervento particolarmente invasivo, la sostituzione di un pacemaker comporta comunque ad un intervento di circa 1 ora in anestesia locale e con una cadenza di almeno 5 – 12 anni, quindi con una certa continuità.
Con la prima batteria commestibile, invece, si possono garantire dei tempi di durata maggiori per un pacemaker, senza ricorrere a continui interventi, quindi con un minore stress per il paziente e con la massima biocompatibilità dato che è costituita, come abbiamo visto, da sostanze alimentari.
Ma non finisce qui.
Altro punto a favore della prima batteria commestibile, è che potrà essere utilizzata come batteria per i prodotti per i bambini, come ad esempio i giocattoli, in modo da evitare che un’ingestione involontaria di una batteria possa comportare a dei severissimi problemi di salute che possono sfociare anche in operazioni chirurgiche d’urgenza, soffocamento, ustioni interne come da acidi/alcalini/sostanze caustiche, perforazioni del tratto digerente che possono precipitare nella letale fistola aorto-esofagea ed ovviamente la morte che può sopraggiungere anche in pochissimo tempo.
Infatti, è di vitale importanza andare in Pronto Soccorso e/o in Ospedale anche se si ha il solo sospetto che il proprio bambino e/o adulto abbia ingerito accidentalmente una batteria.
Del resto, le classiche batterie, e più generalmente le pile, hanno i poli costituiti dalle sostanze già citate in precedenza, gli elettrodi centrali principalmente da Argento, Cloruro D’Argento, Platino, Platino Idrogenato, Sodio, Litio, Bario e Silicio, i separatori elettronici sono generalmente di Rame, i collettori hanno una base plastica ed un corpo centrale realizzato in Rame e/o Stagno oppure altri metalli tra cui, molto più raramente, lo stesso Oro, come copertura esterna hanno la plastica e/o l’alluminio ed infine come elettrolita hanno l’Acido Solforico, quello presente anche nelle famosissime Solfatare, tra cui la nota Solfatara di Pozzuoli, in Provincia Di Napoli, dove si può ammirare la bellezza ma anche l’estrema pericolosità di questo Acido che nasce dalla reazione chimica tra l’Idrogeno Solforato, ovvero l’Acido Solfidrico chiamato anche Solfuro Di Idrogeno, in parole semplici Zolfo unito ad Idrogeno, e l’Ossigeno Atmosferico.
Quindi, la normali batterie e/o pile, sono costituite da materiali piuttosto tossici per la salute umana, in particolare dei bambini, e risultano fatali in caso di ingestione.
Sostituendo, quindi, le batterie classiche con quelle commestibili, in particolare nei giocattoli destinati ai bambini, aumenterebbe di molto la sicurezza sia per lo stesso divertimento dei bambini che per i genitori.
Altri utilizzi della prima batteria commestibile sono tuttora oggetto di studio, essendo per l’appunto un prototipo molto valido, le ricerche vanno ovviamente avanti e devono andare avanti, del resto può letteralmente rivoluzionare l’immenso mondo dell’elettronica!
Certo, non ha lo stesso potenziale di una batteria classica a base fisica e chimica, ma tutto può essere con i dovuti studi ed anche da colpi di fortuna, che ci vogliono sempre; fatto sta che, il suo successo, sta diventando sempre più grande, sia per le sue molteplici e benefiche funzioni che per essere stata addirittura premiata come una delle migliori invenzioni del 2023 nientepopodimeno che dal giornale statunitense TIME. 2
Infatti, tale invenzione, risale al giorno di mercoledì 15 marzo 2023, ma soltanto di recente sta ricevendo la dovuta attenzione e merita ulteriore conoscenza; proprio per questo motivo condividete ovunque potete questo importantissimo articolo!
Ovviamente, ed è una validissima “premessa finale”, il settore dell’elettronica commestibile e delle tecnologie “indossabili”, per la sua natura delicata, anzi, delicatissima come qual è il settore medico, necessita di essere utilizzata esclusivamente a fin di bene e soprattutto con Coscienza, come citato all’inizio; evitando casi estremi come ad esempio farsi impiantare dei microchip e simili follie.
Anche eventuali utilizzi militari di tali tecnologie vanno fatti con Coscienza, basta veramente poco per perderne il controllo, così come con le armi di distruzione di massa, ad esempio le tremende Bombe Nucleari chiamate anche Bombe Atomiche; quindi bisogna prestare la massima attenzione.
Certamente la tecnologia deve andare avanti e crescere, ma allo stesso tempo deve essere realizzata per fare del bene, e non per fare delle cose negative; gli scienziati inventori di questa prima batteria commestibile vogliono raggiungere proprio questa benevolenza che purtroppo, al mondo d’oggi, sta ormai mancando. 3
Altro aspetto molto importante di questo articolo, e vogliamo più che ribadirlo, è che sono state trattate delle questioni mediche piuttosto importanti, ma si tratta, per l’appunto, di semplici consigli ai soli fini di Divulgazione Scientifica, per qualsiasi dubbio e/o emergenza, tra cui in particolare le carenze vitaminiche, l’utilizzo di integratori alimentari, la corretta alimentazione, l’ingestione delle batterie ed altro, dovete affidarvi ad un parere medico di fiducia ed in caso di emergenze davvero gravi andate al vostro più vicino Pronto Soccorso e/o Ospedale; questo articolo, infatti, non vuole in alcun modo minimamente sostituire il parere medico e non siamo responsabili di un cattivo utilizzo delle medesime informazioni ivi presenti.
In conclusione, non ci resta, quindi, che augurarci un successo davvero strepitoso della prima batteria commestibile, tra l’altro un vanto del Made In Italy, o per essere corretti del FATTO IN ITALIA, un vero e proprio orgoglio nazionale, che può essere utile in tantissimi settori, da quello medico fino all’elettronica di consumo; del resto, nonostante tutte le difficoltà del mondo contemporaneo, dobbiamo guardare con ottimismo il futuro che arriva, cercando di fare al meglio la nostra parte nell’universo, perché il tutto, il futuro, dipende anche da noi, da ogni singolo individuo, e dal nostro impegno; sperando sempre in bene.
1 https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/adma.202211400
2 https://time.com/collection/best-inventions-2023/6327163/edible-rechargeable-battery/
3 https://opentalk.iit.it/la-prima-batteria-commestibile-e-ricaricabile-delliit-nominata-nella-lista-delle-migliori-invenzi/