La Corte costituzionale abbatte uno dei macigni più pesanti dell’adozione, del suo atto “sociale” e di “responsabilità”. È stata dichiarata incostituzionale la legge che prevedeva che solo le coppie potessero intraprendere un percorso di adozione a livello “internazionale”. Per quanto riguarda le adozioni nazionali la legge non cambia, resta incompatibile la pratica per i singoli. La legge numero 184 del 1983 è stata modificata permettendo anche a chi non ha un partner di offrire riparo e amore ai bambini che non hanno i genitori. La Corte ha ritenuto che la disposizione fosse in contrasto con l’articolo 2 e il comma 1 dell’articolo 117 della Costituzione, in quanto limitava eccessivamente i diritti e gli interessi di chi desiderava diventare genitore adottivo. Secondo la decisione della Corte, l’adozione da parte di persone single non solo è compatibile con i principi costituzionali, ma risulta anche idonea a garantire un ambiente stabile e favorevole alla crescita di un bambino in stato di abbandono, soprattutto quando questo bambino si trova all’estero. Resta per motivi di tutela, molto severa, la pratica di adozione; la decisione finale di stabilire una crescita adeguata, economica ed emotiva, resta al giudice. Questo passo particolarmente importante segna un momento storico nell’ evoluzione del concetto di famiglia e una maggiore apertura verso nuovi modelli familiari. Nonostante le difficoltà burocratiche e le sfide emotive che comporta, il diritto all’adozione per i single è un passo importante verso una società che riconosce l’importanza di garantire un futuro a tutti i bambini, indipendentemente dalla composizione della famiglia che li accoglierà. Per le persone dello stesso sesso però questo tunnel sembra ancora non mostrare uno spiraglio di luce. Se per i singoli l’amore e l’affetto nei confronti di un figlio non consanguineo è legittimo per le coppie omosessuali resta ancora un tabù.
Il problema delle adozioni si riversava già da molti anni sulla coscienza pubblica, per cui erano molte le coppie che a causa degli ostacoli burocratici si erano arresi in partenza alla richiesta. Secondo i dati riportati dalla commissione per le adozioni Internazionali dal 2012 al 2023 era stato registrato un eccessivo calo di domanda di affido e adozione che impediva ed impedisce di garantire un futuro dignitoso a tutti i bambini.
Per tutte quelle persone coraggiose, piene di amore che non hanno trovato la propria metà in un partner questo è decisamente un traguardo seppur si spera non l’ultimo.