Salerno (Sa). “Con i prodotti delle nostre aziende agricole di eccellenza associate raccontiamo al
mondo del cinema che una sana alimentazione protegge la salute e allunga la vita delle persone”.
Così il vicepresidente nazionale dell’associazione italiana coltivatori di Salerno, Donato Scaglione,
commenta la partecipazione di circa cinquanta aziende agricole e agroalimentari calabresi e
salernitane associate AIC, al Giffoni Film Festival.
Partecipazione all’ultima giornata del Festival dal tema “L’illusione della distanza” che si è da poco
conclusa e che il Patron Claudio Gubitosi, ha voluto dedicare allo sport e all’alimentazione con
l’area riservata al food che ha ospitato la Regione Calabria che, attraverso la sua cucina e i prodotti,
ha portato con sé vocazioni e tratti identitari di una terra antica, tenacemente proiettata al futuro.
Un festival culturale di prestigio, dedicato al mondo del cinema e ai ragazzi, che ha visto oltre 300
ospiti e 300mila presenze, 130 film e 5mila giovani provenienti da 33 nazioni.
Oltre agli eventi cinematografici, il Giffoni Film Festival ha incluso attività dedicate allo sport e
all’alimentazione, con aziende agroalimentari campani e calabresi associate AIC che hanno
realizzato un percorso gastronomico a carattere esperienziale, unendo eccellenze e tipicità, grazie
alla presenza e la partecipazione delle associazioni di categoria, tra cui l’Associazione AIC Italiana
Coltivatori.
“Grazie alla presenza delle nostre aziende associate che hanno mostrato e fatto degustare i prodotti
agroalimentari di eccellenza da loro prodotte, abbiamo fatto conoscere ai giovani del cinema il buon
cibo che, associato alla sana alimentazione e allo sport, previene le malattie e rappresenta una punta
di diamante in termine di eccellenze agroalimentari nel mondo. Eccellenze agroalimentari di
prestigio quelle rappresentate dalle nostre aziende associate AIC che si fanno conoscere nel mondo
grazie all’iniziativa promossa dalla Regione Calabria al Giffoni Film Festival e team Calabria
diretto da Anna Rubino”.