Dopo la pandemia la partecipazione attiva in associazioni di volontariato ha subito un calo.
In controtendenza, vi sono segnali di recupero tra i giovani di 14-17 anni tra 2021 e 2023.
Restano ampi i divari tra centro-nord e sud nella diffusione di organizzazioni non profit.
Le giovani generazioni sono il patrimonio più prezioso di cui dispone la società.
6,8% i 14-17enni che hanno prestato attività gratuite nel volontariato nel 2023.
Erano il 3,9% nel 2021, in controtendenza con il resto della popolazione.
La partecipazione nel volontariato è minore nel mezzogiorno.
Sondrio, Gorizia e Pordenone sono le città con più istituzioni non profit pro capite.
Quelle dove sono meno diffuse sono Andria, Barletta e Napoli.
Dopo la crisi della partecipazione sociale in fase Covid, alcuni segnali mostrano un aumento dell’impegno degli adolescenti nel volontariato.
La quota di 14-17enni che ha svolto attività gratuite in questo tipo di associazioni è infatti passata dal 3,9% del 2021 al 6,4% del 2022, fino a sfiorare il 7% nel 2023.
Un dato interessante, anche perché appare in parziale controtendenza rispetto al resto della popolazione.
Anche rispetto a ragazze e ragazzi appena maggiorenni, quindi poco più grandi.
6 su 10 i 14-19enni che esprimono un giudizio positivo sulle proprie prospettive future nei prossimi 5 anni.
Non solo per le energie di cui sono naturalmente portatori, ma anche per il punto di vista nuovo che sono in grado di offrire nelle attività di tutti i giorni, nello studio, nel lavoro e nel sociale.
( Redazione – Openpolis )