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L’INCANTEVOLE BORGO MEDIEVALE: ANGERA SUL LAGO MAGGIORE IN LOMBARDIA

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L’incantevole borgo medievale e la Rocca Borromeo ad Angera sul Lago Maggiore

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Angera è un comune italiano di 5.407 abitanti in provincia di Varese in Lombardia. Il comune si trova sulla sponda sud-orientale del Lago Maggiore. Oltre ad essere un territorio particolarmente ricco dal punto di vista naturalistico, Angera si offre ai suoi visitatori anche come vero e proprio museo a cielo aperto a testimonianza dell’importanza che questo Borgo ha avuto nel corso dei secoli. Alcuni rinvenimenti scoperti nella Grotta di Angera e reperti che provengono invece dalla località Branzini attestano che la prima presenza umana in questa zona risale al Paleolitico Superiore.

Dal II secolo a.C. fu abitata dai celtici e successivamente divenne territorio romano. In età medievale la città fu a capo di una Pieve che nel 1300 contava ben 20 edifici religiosi. Nel XI secolo al posto dell’attuale Rocca di Angera, era presente una struttura fortificata che successivamente divenne proprietà degli arcivescovi milanesi, nel Duecento passò alla famiglia Visconti che, per la sua posizione dominante sull’intero paese, la trasformò in una maestosa fortezza. Successivamente nel 1449 fu acquistata dai Borromeo che ancora oggi ne detengono la proprietà.

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Tra 1800 e il 1900, qui si sviluppò anche l’attività industriale, in particolare nel settore tessile insieme alle attività agricole, pesca e commerciali. Il borgo conserva oggi pittoresche piazze, piccole vie interne e sontuose ville. La Rocca Borromea di Angera, il castello per eccellenza del Lago Maggiore e una costruzione formidabile fortificata, situata nella zona meridionale del lago, precisamente collocata sulla collina calcarea nella città di Angera, sulla sponda lombarda.

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Attentamente restaurata per volere della Principessa Bona Borromeo che ha voluto restituire l’antico splendore e regalare ai visitatori le sue raffinate collezioni, oggi ospita il Museo della Bambola e del Giocattolo, uno tra i più grandi in Europa, se non il più grande. Un luogo fuori dal tempo dove si può ancora respirare la magia di una favola ambientata in un castello medievale: le torri, le mura merlate, il giardino medievale creato nel 2008 dopo uno studio meticoloso condotto su codici miniati e documenti dell’epoca.

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In una magica alchimia di panorami di straordinaria bellezza, ampie corti, raffinati saloni, volte affrescate e prospettive di rara suggestione il castello medievale si presenta come un posto da sogno per tutti. All’esterno si può ammirare e passeggiare nel magnifico Giardino Medievale della Rocca, che rappresenta la culla di numerose specie di piante officinali e fiori è un ‘esplosione di verde e di vita.

Curiosando per le strade del borgo ci si imbatte anche in luoghi di culto degni di nota come la minuscola Chiesa di Sant’Alessandro, Sisinno e Martirio, risalente al V-XVII secolo o nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta. Sempre camminando tra le viuzze del paese si trova un museo molto particolare : Museo Archeologico di Angera… assolutamente da visitare.

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Proprio lungo le sponde di Angera si erge il Santuario della Madonna della Riva, legato ad un episodio miracoloso avvenuto nel giugno del 1657: si narra che un’effige della Vergine abbia grondato sangue e che per celebrare il prodigio fu eretto il santuario, che ancora oggi ospita il miracoloso dipinto.

Le leggende misteriose di Angera: le Fate e la Tana del lupo…

Questa è una storia a metà tra leggenda e realtà, una storia misteriosa, ricca di magia. Ad Argena esiste una cosi detta “Tana del lupo”, situata sulla strada che porta alla Rocca Borromeo. Si dice che un giorno di tanti anni fa un pastore con le sue pecore, fu improvvisamente attratto da un fascio luminoso che proveniva dall’interno della grotta. Una luce bianca, con delle venature perlate che, unite alla bellezza della natura circostante, creavano un luogo mistico. Il pastore lasciò un attimo le sue pecore e si avvicinò alla grotta. Questa scia luminosa conduceva proprio lì, al suo interno, dove tra graffiti di età paleocristiana ed immagini particolari, proveniva anche una suadente voce.

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Vieni”, gli disse “Avvicinati ancora”. Il contadino, combattuto tra la paura e quella voce suadente, non sapeva inizialmente cosa fare, ad un tratto la luce si intensificò e l’uomo intravede figure di donne belle, giovani e con abiti leggeri, impalpabili. “Vieni da noi”. Sei stato tu il prescelto” Per lui tutto sembrava un sogno: le fanciulle danzanti, il fascio di luce, la grotta, solo un magico sogno. Ma tutto era vero, le fanciulle si avvicinarono al pastore lentamente. “Sei il prescelto. Ogni 100 anni si apre un varco tra il nostro mondo e il vostro e tu puoi scegliere di venire con noi”. Il pastore sbalordito..”Ma siete delle fate?” “Si”, rispose una delle fanciulle. “Se vieni con noi potrai dire addio ad un mondo che non ti ha ancora offerto nulla e potrai vivere felice, con la donna che vedi laggiù”. Davanti lui apparse una donna bellissima, distesa su un letto di fiori, dicendogli: ”Potrai vivere con noi, con lei” disse la fata. Il pastore doveva decidersi, fare la sua scelta in fretta…il varco stava per chiudersi. Se voleva rimanere in questa terra, le fate gli offrivano un campanello d’oro per il suo gregge. La scia luminosa si fece sempre più sottile fino quando scomparve. Il pastore rimase al buio, da solo, ma con il campanello d’oro tra le mani. Nei mesi seguenti le sue pecore crebbero, divennero le più belle del paese e il campanello d’oro gli portò davvero fortuna…forse le fate non erano così malvagie, forse davvero avrebbero cambiato la vita del giovane pastore.

Quando capitava di passare davanti alla “tana del lupo” era tutto così spento, silenzioso, così umano, ricordandosi la frasi detta dalla fata” Ogni cento anni” e pianse di dolore, di delusione, pianse per quell’amore che avrebbe potuto vivere se non fosse stato così malfidato: La vita giocosa…la vita burlona…la vita che ti offre le sue possibilità…la vita che ti attira…la vita che ti toglie…la vita che è vita, comunque tu la viva”.

Un altra leggenda ci parla di storie sui pirati, in particolare del “Lupo di Angera”, che spargeva terrore in tutto il lago e aveva proprio qui il suo rifugio, da dove partiva alla ricerca di imbarcazioni da saccheggiare. Esisteva un tunnel segreto sotto il lago, dove il pirata si serviva come veloce via di fuga e di assalto verso i malcapitati avventori. Proprio qui dentro si dice che il terribile corsaro trovò la morte durante un crollo improvviso della galleria, motivo per la quale essa non venne più trovata e divenne mistero da tramandare di secolo in secolo.

Ogni paese è un cuore che batte nel materno corpo della sua terra. Il viaggio è una specie di porta, attraverso la quale si esce dalla realtà come penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno!

Pronti….si parte…..BUON VIAGGIO!

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