Qual è la serata più magica dell’anno o, quantomeno, dell’estate? È facile rispondere: senz’altro la notte di S. Lorenzo! Quando, dicono i climatologi, l’aria è (o dovrebbe essere) più tersa. Da qui, la visione delle stelle cadenti. Meteore – dette Perseidi – che si avvicinano al pianeta Terra, ma vengono (parzialmente) disintegrate dall’attrito dell’atmosfera. Nell’immaginario collettivo, la notte tra il 10 e l’11 agosto è foriera di novità e cose belle – proprio grazie ai desideri, espressi nell’osservare il cielo firmamento. Stellato, con gli astri (sidera) a “piovere” sui sogni di tutti noi. Le stelle cadenti sono, altresì, considerate le lacrime del santo – durante il supplizio che lo vide martire su una graticola ardente. Tutto ciò, plausibilmente, il 10 agosto del 258 dopo Cristo.
“San Lorenzo, io lo so perché tanto/di stelle per l’aria tranquilla/arde e cade, perché ‘sì gran pianto/nel concavo cielo sfavilla”. Questo recita il testo del celebre carme di Giovanni Pascoli – intitolato: “X agosto” (il numero romano, indicante il 10, è stato intenzionalmente usato dal poeta – quale data da scolpirsi sulla lapide del padre Ruggiero, ucciso proprio il 10 agosto). Il letterato “accusa” – sempre in tal lirica – la Terra di essere un “atomo opaco del Male”. E con ogni ragione, per quanto lo riguardava. Un altro Lorenzo, molto tempo dopo, “considera” il proprio giorno onomastico “la notte dei desideri”: si tratta del cantante Jovanotti, al secolo Lorenzo Cherubini. Quindi la gioia, la speranza, prevalgono – almeno nell’occasione – sulle malinconiche ubbie dell’umana esistenza; sempre più frenetica e convulsa.
Dappertutto, ai nostri giorni, vengono organizzati eventi per “celebrare” – una volta di più – le speranze umane, da immortalare guardando la pioggia di oggetti siderali. All’appello non poteva mancare la cittadina di Mercato San Severino (Salerno), con svariati happening sul territorio comunale. In particolare, riportiamo due tra le kermesse approntate nel comprensorio: il karaoke con “sorprese”, presso la gelateria e pasticceria “Malibu” – nella frazione S. Vincenzo – e la serata musicale allestita, invece, a Curteri (altra frazione sanseverinese). Quest’ultima è stata ideata dall’associazione “Luigi e Cecchino Cacciatore”, sorta da un paio d’anni nella località succitata. Per quanto concerne il karaoke, anzi: il “Karalatino” – così è stato denominato il consueto appuntamento del venerdì, in atto da “La playa di Malibu” – si parte proprio venerdì 9 agosto, dalle 20.30 in poi. Poi – allo scoccare della mezzanotte – ciascun avventore esprimerà un desiderio, sotto un manto di stelle. Si spera che la serata possa essere non troppo afosa, né piovosa. Tante le iniziative in programma da “Playa di Malibu” – in nome della socializzazione e dell’aggregazione. I gestori del locale, Enrico Rimauro e Giovanna De Chiara, sono giovani; entusiasti; pieni di vita. Ma hanno effettuato (ed effettuano, tuttora) tanti sacrifici – affinché la clientela possa apprezzare l’impegno, da essi profuso, nel “regalare” qualche momento di serenità e spensieratezza alla comunità stessa. Ai clienti, sia sanseverinesi che provenienti da zone limitrofe; agli aficionados. Anche stavolta sarà così. In particolare, Giovanna è un vulcano di idee. Supportata dal marito (Enrico) e da abili e servizievoli commesse; vere e proprie “vallette”: Arianna (Bollettino) e Annarita tra queste, in primis. Si tenga presente anche che la coppia di esercenti non trascura la famiglia e l’educazione dei figli. I rampolli sono Vincenzo e Desirèe.
Lo staff è costituito anche da Veronica, l’animatrice del “Karalatino”. Una voce limpida e cristallina, bei modi e tanto savoir-faire; grande professionalità. Dunque, anche per tale; ennesimo happening, vi saranno sorprese da vivere: a parte la possibilità, per la gente, di esibirsi (che gli aspiranti Modugno siano intonati, o meno, non conta) esistono svariate modalità per “gustarsi” la serata. In genere, il venerdì (giorno dedicato, lo ricordiamo, al karaoke) – oltre all’animazione di Veronica (Veronica show) – “Malibu” propone anche menu a prezzo fisso. In alternativa a quelli “liberi”.
Ma parliamo, nello specifico, della “notte di San Lorenzo”: afferma Giovanna De Chiara che “Io e le commesse adotteremo un abbigliamento diverso; abbiamo pensato di offrire un cocktail “di San Lorenzo” a tutti; ci sarà più possibilità di ballare. Inoltre, particolari saranno anche le decorazioni fuori al terrazzo. Con tante stelle stilizzate”. A mezzanotte, ecco anche il poter lanciare al cielo delle apposite lanterne, da accendere ed affidare all’atmosfera; al firmamento. Questo, per l’attività della località S. Vincenzo. L’altra kermesse, cioè in piazza a Curteri (lo spazio è dedicato ai due fratelli – appunto Luigi e Cecchino Cacciatore – di origini sanseverinesi; dalla parte dei braccianti agricoli, ai primi del ‘900), avverrà – invece – il 10 agosto. Dalle 20.30. Il tutto è denominato “Le stelle di San Lorenzo”. Ci si potrà sbizzarrire con live music, piano bar e karaoke. Gli animatori saranno Paolo Belviso e Marcello. Che porteranno in scena un repertorio legato, soprattutto, ai “mitici” e “magici” anni ’80 e ’90. Prevista la degustazione di panini e cose varie.
“E, per tetto, un cielo di stelle” – recita la locandina. Soddisfatti i soci fondatori del benemerito sodalizio. Tra i quali: Ida Alfano (segretario); Filomena Iannone; Clementina Clericuzio (presidente); Sonia Cerrato (vicepresidente) e il padre Carmine (consigliere); Carmine De Caro (tesoriere); Filomena, Marco e Carmen Picarella – nonché Gabriele e Roberto Loria, Michael Ceruso (altri consiglieri); tanti ulteriori iscritti. Un sodalizio “giovane” e con entusiastiche proposte culturali e/o sociali. Moltissime le iniziative create, in appena un biennio di vita. Insomma, queste due modalità di festeggiare la fantasia umana “termineranno” con l’espressione di desideri – quali sogni, rivolti al martire romano. Nato in Spagna. A Huesca, italianizzata in Osca. Forse da questo toponimo trae origine la popolazione italica degli Osci. Che hanno abitato la frazione Curteri e anche la località Oscato. Il nome Lorenzo indica l’essere “avvolto da foglie di lauro o alloro”, un onore che – anticamente – veniva tributato agli uomini degni di gloria. Per imprese militari (nec-otium, donde “negoziati”, contrariamente all’otium dei “cincinnati” – ovvero gli agi e le mollezze; il ritirarsi in campagna) oppure per aver dimostrato una valida oratoria. O per essersi, comunque, distinti in certami letterari o in altro.
Venne martirizzato (o martoriato) nel 258, nel corso della persecuzione ad opera dell’imperatore romano Valeriano. Il simbolo di Lorenzo è la graticola infuocata, uno dei metodi di tortura e di martirio, mutuati dalle epoche antiche. Anche in altre aree d’Italia e – forse – nel mondo vi saranno certamente occasioni pensate per vivere una notte spensierata. Chi scrive ne ha ricordate almeno due, indicativamente. Perché la gente possa dimenticare le preoccupazioni e gli affanni del quotidiano, sia pure per poche ore.