domenica, Dicembre 8, 2024
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Maria Chiara Previtali muore a 18 anni dopo un’iniezione di eroina: assolto il fidanzato

Eroina per i suoi 18 anni. Un regalo, che a dire del fidanzatino, “era molto desiderato”. Così Maria Chiara Previtali, studentessa di Amelia, in provincia di Terni, perde la vita a seguito dell’iniezione, fra il 9 e 10 ottobre del 2020. “Lei aveva voglia di provare, l’avrebbe fatto con qualcun altro – ha dichiarato Francesco G. nel corso delle indagini – Ho soltanto assecondato un suo desiderio”.

“Le dichiarazioni rese dal giovane hanno convinto a giudici della sua non colpevolezza, che ha assecondato la richiesta della ragazza, confermando l’assenza di omicidio preterintenzionale, per cui il pubblico ministero aveva chiesto una pena di sei anni e otto mesi di reclusione.

Secondo il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Roma, infatti, il giovane non è responsabile della morte della ragazza. Così è stato assolto, con rito abbreviato, “perché il fatto non sussiste”: l’ipotesi è mancasse, nei confronti del ragazzo, la volontà di fare del male alla diciottenne.

Nella sua arringa difensiva, il ragazzo ha sempre sostenuto la mancanza di causalità fra l’eroina e la morte della giovane: ufficialmente, Maria Chiara Previtali, infatti, come emerso dall’autopsia, è morta per un mix di sostanze che, ore dopo l’assunzione dell’eroina, si è rivelato fatale. Al momento della lettura della sentenza, nella giornata di ieri, il giovane non era presente in aula.

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