Martina Guzzi era la ragazza di 24 anni morta lo scorso 28 maggio in un incidente stradale. Ma il suo caso diventa una specie di giallo perché, secondo la relazione preliminare dei consulenti della Procura di Catanzaro, la dottoressa Isabella Aquila, direttrice della Scuola di specializzazione di Medicina Legale e l’ingegner Roberto Arcadia, dell’Ufficio della Motorizzazione civile, la giovane potrebbe essere la prima vittima italiana degli airbag difettosi.
Nello schianto frontale della sua auto con un altro veicolo che invase la sua corsia a causa di un sorpasso azzardato, si legge nella relazione, “l’airbag è uscito completamente dalla sua sede” e Martina Guzzi è stata travolta in pochi minuti dal gas ad alte temperature che serve per farlo gonfiare.
Come è morta Martina Guzzi: colpa dell’airbag
Martina era alla guida di una Citroën C3 di proprietà del fidanzato. Nella relazione della Procura si legga anche che il ragazzo aveva ricevuto una lettera di richiamo da parte della Citroën e aveva scritto alla casa automobilistica proprio pochi giorni prima dell’incidente dicendosi disponibile a cambiarlo. “Ma da loro nessuna risposta”, spiega al Corriere della Sera Andrea Rubini, che con la sua Gesigroup tutela i diritti della famiglia di Martina.