Michael Jackson, il re che camminava su una linea sottile tra la realtà e il mito, continua ad esistere in un tempo sospeso…è come se la sua anima non avesse mai del tutto abbandonato questa terra…
Era un uomo che divenne leggenda, un corpo fragile e danzante fatto di luce…
Ogni suo passo era un’esplosione di meraviglia, era come se il ritmo del suo cuore battesse all’unisono con il mondo intero…
Michael non ballava ma levitava sfidando la gravità con una grazia che sembrava appartenere ad un altro mondo…sembrava un angelo che non aveva mai davvero lasciato il paradiso…
La sua voce, una fusione di dolcezza e di sofferenza, risuonava come un eco lontano proveniente da un luogo nascosto, oltre il velo che separa il visibile dall’invisibile…
Michael Jackson parlava d’amore, di solitudine, di giustizia e di speranza con la fragilità di chi conosce la verità segreta della vita…laddove tutto sfugge e tutto svanisce, lui trovava la chiave per rendere eterno ciò che per sua natura è temporaneo…
La sua pelle, trasformata, raccontava una storia di metamorfosi, di ribellione contro il tempo, contro la storia…era come se il suo corpo cercasse di fondersi con l’infinito…ma quell’infinito potrebbe essere stato più vicino di quanto avessimo immaginato…
Forse Michael non è mai davvero scomparso…forse, quella notte fatale in cui il mondo credette di perderlo, era solo il momento in cui Michael scelse di sparire, di fuggire dall’occhio onnipresente del mondo per rifugiarsi in un luogo sconosciuto, al riparo dagli sguardi, continuando a vivere nella penombra…
Mentre il mondo piangeva la sua morte, una domanda restava sospesa nell’aria, come un sussurro: e se fosse ancora vivo? E se quella scintilla che aveva illuminato il mondo non si fosse mai davvero spenta?
La sua presenza si avverte ancora nei sussurri della notte, nelle pieghe del silenzio, come se il suo spirito fosse qui, più vicino di quanto crediamo…
Forse non è solo la musica a renderlo eterno ma un piano segreto che gli ha permesso di continuare lontano dai riflettori, forse danzando ancora, forse cantando da qualche parte dove solo pochi eletti lo possono ascoltare…
Michael Jackson non è mai veramente morto…vive negli interstizi della realtà, in un luogo che non possiamo vedere ma che possiamo sentire…
Ogni volta che la musica riempie l’aria, che il corpo si lascia possedere dal ritmo, che ci perdiamo in sogni impossibili, lui è lì, danzando sull’orlo del visibile, sfuggendo alla morte come ha sempre sfidato la gravità…
Il suo genio è ancora qui, imperfetto e misterioso, come un enigma che continua a sussurrarci da lontano che non l’abbiamo perso…
⭐️Carmen Cascone