domenica, Dicembre 8, 2024
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Migranti e Decreto “Paesi Sicuri”: Due Nuove Sentenze Riaccendono il Dibattito tra Magistratura e Politica

Il recente decreto sui cosiddetti “Paesi sicuri” continua a suscitare dibattiti e divisioni tra politica e magistratura, a seguito di due nuove sentenze che mettono in dubbio la sua efficacia. Entrambi i provvedimenti giuridici pongono l’accento sulla necessità di rispettare il diritto dell’Unione Europea anche in presenza di una lista governativa di paesi considerati sicuri.

La prima sentenza arriva da Roma, dove il giudice Luciana Sangiovanni, presidente della sezione immigrazione del tribunale, ha sospeso un diniego di asilo deciso dalla commissione territoriale per uno dei dodici migranti trasferiti in Albania. La Sangiovanni ha rimandato il decreto “Paesi sicuri” alla Corte di giustizia europea per una valutazione urgente, sottolineando l’importanza dell’ultimo intervento del governo italiano.

Un caso analogo è emerso dal Tribunale di Catania, che ha respinto il trattenimento disposto dal questore di Ragusa per un migrante egiziano giunto a Pozzallo e richiedente asilo. Il tribunale ha evidenziato che la classificazione di un paese come “sicuro” non può esentare i giudici dal verificare la compatibilità di tale designazione con le normative dell’Unione Europea. Nel caso dell’Egitto, il tribunale ha rilevato la presenza di gravi violazioni dei diritti umani, che minano le libertà fondamentali e contrastano con gli standard di un ordinamento democratico.

L’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro, che rappresenta il migrante egiziano, ha definito questa pronuncia del Tribunale di Catania “la prima di questo tipo” successiva all’adozione del decreto legge sui Paesi sicuri.

Nella sua decisione, il giudice catanese Massimo Escher, presidente della sezione immigrazione del Tribunale di Catania, ha respinto la legittimità costituzionale sollevata dal richiedente asilo e ha annullato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa. Escher ha spiegato che, nonostante il decreto legge del 23 ottobre 2024 classifichi l’Egitto come “Paese sicuro” senza eccezioni per aree o individui specifici, il giudice è comunque tenuto a verificare la conformità di questa classificazione con il diritto dell’UE. Tale obbligo è stato ribadito dalla Corte di giustizia europea nella sua recente sentenza del 4 ottobre 2024.

Secondo il giudice Escher, le gravi violazioni dei diritti umani in Egitto, che colpiscono non solo categorie specifiche come i “difensori dei diritti umani” ma anche le libertà fondamentali di un ordinamento democratico, rendono inapplicabile il decreto per questo paese. L’avvocata Lo Faro ha sottolineato che l’Italia garantisce il diritto di asilo in virtù dell’articolo 10 della Costituzione e che nessuna legge ordinaria può compromettere tale diritto.

Queste sentenze mettono in luce una questione cruciale: il diritto di asilo e la necessità di garantire un sistema di protezione conforme alle norme europee, indipendentemente dalle direttive nazionali sui “Paesi sicuri”.

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