sabato, Ottobre 12, 2024
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Mostra fotografica a Mercato San Severino (SA)

Mostra fotografica a Mercato San Severino da parte di un eclettico giovane della cittadina

Cogliere l’attimo, quello… adatto, “rubato”. Con scatti d’autore. Certo a livello professionistico, ma anche in maniera amatoriale. È la filosofia di vita di Luigi Giordano, classe 1991. Sanseverinese della frazione S. Angelo, in provincia di Salerno.

Tra una cosa e l’altra, questo ragazzo – la cui vita e le cui esperienze, molto dolorose, meritano ulteriori e più vasti “spazi”; ce ne occuperemo più dettagliatamente in altre occasioni – ha affinato variegati interessi e passioni. Da circa quindici anni si occupa di servizi fotografici e di videomaking. Il Nostro ha iniziato a praticare le tecniche fotografiche all’età di sedici anni. Suo mentore: Felice Soriente, docente, architetto nonché abile fotografo del comprensorio.

L’incontro con questo professionista, ci dice Giordano, è stato “divertente e piacevole”. Tuttavia non rivela di più. Luigi è un personaggio eclettico e multiforme, in vari campi del sapere umano. Soprattutto quale fotografo e appassionato di scienze biologiche e zoologia, nonché esperto di musica: da ascoltare, suonare (alla chitarra e al piano) ma anche comporre. E non disdegna la buona cucina: è letteralmente da sposare! Circa sei anni fa, insieme ad altri gruppi di persone – tra il capoluogo e la frazione citata (S. Angelo) – si è attivato per promuovere attività di volontariato, distribuendo cibo, vestiti e soprattutto offrendo conforto ai senzatetto di Salerno. Era il 2018, quando Luigi – dopo una disavventura che lo ha “connotato” – si è unito al gruppo di benefattori. La sua consapevolezza risiede nell’accorgersi che ciò che lo ha fatto soffrire – e non solo a livello sentimentale – in seguito lo ha forgiato e formato. Temprato, verso le sfide della vita!

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Attivissimo già da ragazzino, è un ottimo chef. A realizzare numerosi piatti e svariate leccornie: pizze nel forno a legna; prodotti sushi; piatti della cucina tradizionale campana ed italiana; torte e dolci (grazie alla versatilità per il cake design). Ne parleremo, più approfonditamente, in altre occasioni. Quello che interessa sapere, di lui, è che – unendo, in un connubio ideale, le tecniche di ripresa e la scienza – sta organizzando un’esposizione di scatti. Vertenti su tali discipline – e non solo. La mostra s’intitola: “La luce ci dipinge”, un cambiamento di prospettiva sostanziale – rispetto all’artista della camera oscura – e radicale. In cui è la luce a “farsi gioco” di noi. Del suo Pigmalione. L’esposizione sarà visitabile dal 27 maggio all’8 giugno prossimi. Il vernissage/opening è previsto per le 19 di lunedì 27. Al quadriportico del municipio, dove le opere – scatti di 40 per 30 cm (in cornice 50 per 40) – saranno osservabili dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19.30. Contestualmente all’esposizione, si terranno ulteriori iniziative “a tema”. Alla presenza di pubblico, enti e associazioni. Di tanti amici, come l’immarcescibile e instancabile, vulcanico Alfonso Ferraioli – presidente della pro loco di San Severino. Che ha creduto moltissimo in questo ragazzo, mettendosi a disposizione affinché Giordano potesse realizzare questo happening. Il Nostro è esperto di botanica, zoologia e – appunto – di click. Alcuni davvero sorprendenti: la foto della goccia d’acqua (che cade e che ha all’interno un volto umano), presente – tra le altre – nello spazio di Palazzo di Città, ha richiesto uno studio di oltre settecento click. Per un periodo di ben quattro ore, dalle 17 alle 21. Tutto manualmente: messa a fuoco, gestione dei flash e delle luci, parametri di scatto o settaggi; ogni cosa a determinare un particolare effetto da ottenere. Grazie ai “trucchi” dell’arte delle riprese, Giordano ha partecipato ad azioni di monitoraggio e di rilevamenti fotografici, in collaborazione con prestigiosi enti. Tra cui l’università di Firenze. Essendo appassionato di erpetologia, ha condotto ricerche in proprio su tale ramo della scienza zoologica e si è occupato di rettili ed anfibi. Autoctoni (specie “locali”) e alloctoni (specie aliene e fuori dal loro areale di origine). Un giovane che è una miniera, una vera e propria “risorsa” per un Sud che vede – più che in altre zone d’Italia – i migliori “cervelli” emigrare e “sfondare” all’estero. Una vita particolare, la sua. Adesso egli preferisce non parlare più di tanto, rispetto alla vera e propria “rinascita”: la sua parola chiave, sulla quale potremmo tornare in altri articoli su di lui. Per il momento, preferiamo limitarci alla sua interessante mostra. Nel “secondo tempo” della sua esistenza, egli si è buttato a capofitto verso le tante passioni che lo contraddistinguono: la musica, la biologia, appunto la fotografia. Trentasette le immagini in esposizione, scelte dall’autore tra centinaia e centinaia di immagini – particolarmente dal 2010 al 2024. Digitali e non. In quanto egli conosce i segreti anche delle tecniche “analogiche” (ad esempio il funzionamento della camera oscura). “Queste fotografie – rivela Luigi Giordano – sono state selezionate spaziando tra tematiche e stili differenti. Per un concetto di foto a 360 gradi”. Quella degli scatti, dichiara l’autore, “è un’arte che mi dà la possibilità di materializzare emozioni, sentimenti e idee”. Sia se si tratta di immagini naturalistiche che per quanto concerne i click artistici. Giordano individua un trait d’union tra “grandi” reporter o fotografi e pittori. Tra coloro a cui si ispira: Frank Capa, Steve McCurry, H. C. Bresson e – in Campania – Mimmo Jodice. Questo per ciò che concerne i reporter. Lui è però attratto anche da artisti come Caravaggio, Bosh, Escher. Solo per citarne alcuni.

foto noia 2Ma è la sua persona a inventare e sperimentare; per la fotografia e per altre branche del sapere: la poesia e la letteratura anche, assieme alla già citata musica: egli suona, crea canzoni e sinfonie; compone poemi e racconti.

“La mostra – afferma – riprende l’etimo della parola “fotografia”, “scrittura con la luce”. Nel mio caso, è la luce che dipinge noi osservatori. Noi ci mettiamo in posa, idealmente”. Perché proprio a San Severino? “Per far conoscere – dice – i segreti di tale mio hobby/mestiere alla collettività; soprattutto alle giovani generazioni. Per le quali – con il forum giovani di Mercato San Severino – sto promuovendo un corso di tecnica fotografica gratuito”. Il giovane è alla prima mostra da “singolo”, ma ha prestato la propria professionalità in altre “esperienze”. Ad esempio, “Poesia in mostra” – edizione 2023. Dove ha partecipato con profitto. Oppure ha offerto la consulenza nell’ambito degli eventi “Giovani talenti” (come cantautore) e “Young art”. Qui in qualità di fotografo ufficiale. Ai ragazzi di oggi consiglia di “prendere in considerazione il connubio tra fantasia e tecnica. Per le quali si mescolano elementi innati e affinamento”. Nel suo “rinascere”, ha capito che le cose più importanti nella e della vita sono la famiglia e le persone cui dare amore. Ricorda – tra queste – il suo amore Luisa, l’amico fraterno Tony e la sorella, psicologa e criminologa – che vive a Roma. Definita da lui stesso “un angelo”. Secondo lui: “La famiglia è insostituibile”.

foto noia 3“Dobbiamo comprendere – osserva – che all’interno di ciascuno di noi c’è un fotografo, che vuole immortalare ricordi ed emozioni”. Questo è quanto, per un ragazzo del nostro territorio in cerca di un proprio “riscatto” sociale. Amante della vita, della lettura – in particolare predilige testi di saggistica (scientifica, filosofica, religiosa. Pur proclamandosi non credente, ateo, egli ama leggere passi della Bibbia e di altri testi teologici, di livello mondiale). E della musica, come già affermato in precedenza. Ma qual è, in chiosa, la foto dell’expo che lui predilige? “Quella della goccia d’acqua – esprime – incentrata sul concetto di persona”. L’immagine ha titolo: “Io, un attimo e sparirò”. E, anche: una fotografia di un anziano senzatetto, con un passerotto sulla mano. Intitolata: “Nella mia solitudine, ho te”.

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