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Napoli, 21 marzo: Una sfida di legalità e sicurezza tra luci e ombre

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Napoli, 21 marzo 2025. La “Città della Scienza” è diventata il palcoscenico di un congresso che, purtroppo, ha avuto un inizio travagliato, segnato da ritardi e polemiche, ma che non ha comunque mancato di suscitare riflessioni importanti sui temi della sicurezza, delle infrastrutture e del futuro dell’Italia. Una vera e propria sfida di legalità, dove la presenza di alcuni dei protagonisti più discussi della politica italiana ha reso il dibattito ancora più acceso.

L’evento, che si è svolto nella suggestiva Sala Newton, ha visto la partecipazione di figure di spicco come il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Giuseppe Valditara, e numerosi rappresentanti locali e nazionali, tra cui Claudio Durigon, Nicholas Esposito, Rivellini, Cantalamessa, Pina Castiello, Angela Russo e, seppur indirettamente, il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha trasmesso i suoi saluti attraverso i suoi delegati.

Tuttavia, l’assenza di Salvini ha inevitabilmente suscitato diverse interpretazioni. Nonostante i messaggi di vicinanza e partecipazione da parte degli altri presenti, il fatto che il leader della Lega non fosse fisicamente presente ha dato l’impressione di una mancanza di impegno diretto, soprattutto in un momento così delicato per la città di Napoli e per l’intera area dei Campi Flegrei.

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Un’occasione persa per mostrarsi vicino a una realtà che ha bisogno di un forte sostegno politico e istituzionale. Certo, comprendo le difficoltà logistiche che possono aver ostacolato la sua presenza in una delle zone più fragili del sud, ma proprio in questo momento la politica avrebbe bisogno di una visibilità più concreta e di un afflato che superi le barriere geografiche e amministrative. Napoli e i suoi cittadini devono sentirsi parte di un’Italia unita, non separata da linee immaginarie tracciate dalle mappe.

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Il congresso, purtroppo, è stato segnato da un inizio difficile, con ritardi dovuti a una protesta che ha rallentato l’accesso. Ma ciò che è emerso durante gli interventi è stato un panorama ricco di spunti per il futuro. Le tematiche trattate, tra cui i trasporti, le infrastrutture e la sicurezza stradale, sono state affrontate con grande veemenza e partecipazione da parte di tutti i relatori. Il dibattito sulla sicurezza è stato, come ci si aspettava, il cuore pulsante dell’incontro, con interventi autorevoli e pieni di idee per prevenire incidenti stradali e aumentare la cultura della legalità.

Nonostante l’approccio autoritario che ha caratterizzato alcune proposte, come quelle sulla gestione della sicurezza stradale, sono convinta che la vera sfida stia nel sensibilizzare la popolazione. È fondamentale far comprendere alle persone l’importanza di una sicurezza condivisa, di una consapevolezza che nasce prima di tutto da un’informazione capillare. I divieti, pur necessari, non sono mai la soluzione definitiva, ma una strada da percorrere insieme alla responsabilità individuale.

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A questo punto, avrei voluto confrontarmi direttamente con Salvini, soprattutto riguardo alla sua visione sulla sicurezza stradale, un tema che mi sta particolarmente a cuore. Purtroppo, l’assenza del Vicepremier ha reso impossibile un vero scambio di idee. La politica, per essere davvero efficace, ha bisogno di presenza, di ascolto e di vicinanza concreta ai territori. La distanza, fisica e simbolica, non fa bene né ai cittadini né alla classe politica stessa.

In definitiva, il congresso di Napoli ha rappresentato una occasione importante per riflettere sulle sfide del nostro tempo. Ma la politica, purtroppo, non può limitarsi a parole e promesse, ha bisogno di atti concreti e di un coinvolgimento diretto con i territori. E, in questo senso, l’assenza di Salvini ha lasciato un segno, anche se, fortunatamente, i temi trattati sono stati di grande rilevanza e continueranno ad essere al centro del dibattito pubblico.

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L’Italia ha bisogno di unita politica e di un forte sostegno alle aree più vulnerabili, come quella di Napoli e dei Campi Flegrei. Spero che le istituzioni continuino a lavorare per costruire un futuro più sicuro, più inclusivo e più giusto per tutti. La pro attività cittadina può manifestarsi in un ventaglio ampio di possibilità e la più ricercata nonché più efficace è sempre quella della presenza, del confronto, della ricerca del miglioramento attraverso soluzioni, dibattiti e proposte. Scegliere di scendere in campo e presenziare per un confronto diretto significa osservare, comprendere e desiderare il cambiamento. L’ Italia “siamo noi cittadini a costituirla” e se le azioni politiche non soddisfano i nostri parametri di vita ed etica sociale, siamo i primi a dover intraprendere un percorso d’ interazione, di supporto e di audace e pioniera gestione nazionale.

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La presenza di Salvini solo nel finale fa intuire che probabilmente, per ragioni, di sicurezza, sia stato indirizzato nel non presenziare subito, scelta che comprendo ma non condivido pienamente.

Libertà, inoltre, per i canoni di abbigliamento semplici, bensì’ talvolta essere eleganti in contesti di questo tipo è forma di buon costume e rispetto. La presenza di Salvini deve essere costante sul territorio e deve infondere sicurezza nei cittadini non in termini di scissioni ma di congiungioni.

Venire a Napoli si, ma cambiando forse anche il nome del partito per non essere legato solo al Nord ma per l’ appunto anche al sud con presenza costante e progetti concreti e tangibili.

Le critiche senza fini migliorativi hanno fatto il loro tempo, adesso è tempo di scendere in campo e agire con ogni risorsa cittadina, per essere protagonisti e veri appartenenti attivi della propria nazione. Il distacco, frequente, tra politica e cittadinanza è la falla maggiore che si riscontra in ogni dove e ciò comporta allontanamento, disorientamento e senso di non appartenenza. La vicinanza tra cittadini e istituzioni con confronti aperti e tangibili può certamente portare ad una fruttuosa cooperazione e al raggiungimento dei risultati di cambiamento del paese.

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