di Enzo Di Micco
La Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge regionale che avrebbe potuto consentire al governatore della Campania di ricandidarsi la terza volta alla presidenza della Giunta. E il Pd starebbe pensando ad una coalizione M5S e Alleanza Verdi e Sinistra per debellare definitivamente il deluchismo. Boccone amaro da ingoiare anche per Luca Zaia alla regione Veneto
NAPOLI – “Accolta una tesi strampalata, progettata in udienza, che ha fatto inorridire autorevoli costituzionalisti. La buona notizia è che ci sarà molto lavoro per gli imbianchini. Si dovrà infatti cancellare in tutte le sedi giudiziarie del Paese la scritta: la legge è uguale per tutti”. È lo sfogo tagliente di Vincenzo De Luca, il governatore della Campania che in un comunicato stampa fa intendere che la Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge regionale, che lo avrebbe potuto consentire a candidarsi la terza volta alla presidenza della Giunta regionale della Campania. Un comunicato di appena un rigo e mezzo, ma che la dice lunga, anche se in modo implicito, sulle condizioni in cui ora versa il Partito Democratico che dovrà affrontare il centrodestra, senza De Luca, alle prossime elezioni regionali. Circostanza in cui si vede il Pd, sia pure indirettamente, in netta contraddizione e in lotta intestina, andando alla deriva. Il PD non vuole De Luca, ma la Campania non ha leader all’ altezza dell’ attuale governatore, che aveva quasi “sottoscritto” di voler andare avanti fino al terzo mandato nonostante il veto del partito, in questo caso della segretaria Elly Schlein, contraria alla candidatura. Cosa accadrà, dunque ? Nessuno parla, né si sbilancia, almeno per ora che si attende l’ uscita pubblica di De Luca, anche se qualche sussurro è già rimbalzato nei corridoi del palazzo di via Santa Lucia. E cioè che un’ alternativa ci sarebbe: coalizzare M5S – Alleanza Verdi e Sinistra con un canditato non iscritto ad alcun partito. Un sentiero politico tortuoso su cui rincorrere il successo elettorale, ma soprattutto che giova al centrodestra campano e anche al governo centrale, nonchè allo stesso Pd che vuole debellare quella dottrina politica definita “Deluchismo”, promosso da un uomo politico della prima Repubblica, oggi ancora in auge, in vetta alle colonne della cronaca per ridare al Paese la propria identità, innanzitutto culturale e a pari passi nella difesa dei diritti umani, definendo, come lui stesso dice: “Le americanate sono monumenti all’ imbecillità”. Insomma, per molti De Luca usa metodi e linguaggio inappropriati rispetto agli schemi organizzativi di una Europa moderna. Ma il problema è esiguo poichè lo stesso governatore della Campania veste l’ anima del Partito Democratico, che è in grado di spendere il potere politico a Strasburgo e a Bruxelles con un filo conduttore itellettuale. Ciò che manca al Movimento 5Stelle e ad Alleanza Verdi e Sinistra, nonchè e alll’ intero cetrodestra di governo.
